Tensioni nel Pd, oggi l'assemblea. Renzi alla resa dei conti

Matteo Renzi
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Domenica 14 Dicembre 2014, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 11:09
Ribadisce che «il futuro appartiene a chi ha il coraggio di cambiare», Renzi, irritato per le fibrillazioni nel Pd, nonché per la minaccia di scissione di Pippo CIvati.






Il suo governo sta dimostrando di aver avviato un lavoro di riforma «strutturale e strutturato», dice. Si annuncia questa come la premessa irremovibile anche dell'assemblea di oggi: il governo non si lascia frenare, impantanare, annacquare dagli avversari interni ed esterni, magari solo in cerca di visibilità politica. E il Pd, come dimostra anche l'inchiesta 'Mafia capitale', non può più essere «un posto chiuso» dove si fronteggiano le correnti, ma deve essere, appunto, «cantiere di storie belle» di cambiamento. Perchè «ottimismo è non lasciare il futuro ai nostri avversari», dice Renzi citando il teologo Dietrich Bonhoeffer. Il premier, scommettono i renziani, davanti all'assemblea del partito non sarà per nulla tenero contro chi dall'interno fa una battaglia tutta interna, di parte, quasi congressuale, «sulla pelle degli italiani».



E dimostrerà con la maggioranza schiacciante a un documento sulle riforme che sta preparando in prima persona, che il partito, come già il 40% degli elettori alle europee, è con lui. «Io non caccio nessuno», ha sempre assicurato Renzi.
E non lo farà, scommettono i suoi, neanche questa volta. Ma traccerà una linea per chiarire a chi ha dubbi se rimanere, che il percorso delle riforme non è negoziabile.
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