Csm, giallo sulle parole del consigliere Morosini contro Renzi. Orlando chiede chiarimenti

Csm, giallo sulle parole del consigliere Morosini contro Renzi. Orlando chiede chiarimenti
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Giovedì 5 Maggio 2016, 13:41 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 20:36
Il ministro della Giustizia Orlando ha chiesto al vice presidente del Csm Legnini «un incontro formale per un chiarimento» sulla vicenda dell'intervista del consigliere del Csm Piergiorgio Morosini smentita dallo stesso consigliere e pubblicata dal Foglio. Lo ha detto lo stesso Legnini durante il plenum del Csm che ha discusso del caso. Nell'intervista pubblicata dal quotidiano Morosini attacca il premier Renzi dicendo che va fermato, in riferimento alla riforma costituzionale.

«Ho chiesto un chiarimento al vicepresidente del Csm, perché se alcune di quelle parole risultassero in qualche modo confermate sarebbero in aperto contrasto con lo spirito di leale collaborazione che fino a qui ha ispirato i rapporti tra governo e Csm», ha spiegato Orlando al termine di un convegno a Milano.

«Sono inaccettabili gli attacchi a esponenti di governo e parlamento. Noi pretendiamo rispetto per le nostre funzioni, ma per farlo dobbiamo prima di tutto assicurare rispetto ai rappresentanti dei poteri dello Stato», è il commento del vice presidente del Csm Giovanni Legnini, nel corso di un dibattito al plenum del Csm.

«Non ho mai rilasciato l'intervista alla cronista del "Foglio". Si è trattato solo di un colloquio informale, presso la sede del CSM, in merito ad un'inchiesta che la giornalista sta facendo su Magistratura democratica», ha chiarito in una nota il consigliere del Csm Piergiorgio Morosini, che sostiene: «Mi sono state attribuite delle affermazioni che non ho mai fatto e dalle quali prendo con nettezza le distanze. Prima fra tutte quella che dà il titolo all'intervista: non ho mai detto 'Renzi va fermato'».

Secondo il Foglio, il consigliere parlando del referendum sulla riforma costituzionale, che vede la sua corrente schierata per il «no» avrebbe detto tra l'altro: «Se passa la riforma costituzionale abbinata all'Italicum il partito di maggioranza potrà decidere da solo i membri della Consulta e del Csm di nomina parlamentare.
Renzi farà come Ronald Reagan, una bella infornata autoritaria di giudici della Suprema Corte allineati con il pensiero repubblicano su diritti civili, economia... uno scenario preoccupante».
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