Ieri il neopresidente dell'Anm Piercamillo Davigo era tornato a parlare di corruzione dicendo: «Non tutti rubano, non lo penso. Ma la corruzione è una pratica molto diffusa. Quindi, bisogna comprenderne le cause e studiare i possibili rimedi».
Orlando, è «disposto a discutere con l'Anm» sulle norme in materia di corruzione, ma sulla base di «fatti, analisi razionali e dati» e purchè «le regole non cambino ogni tre mesi» in modo da «permettere di misurarne gli effetti». Lo ha precisato lo stesso ministro sollecitato dai giornalisti a margine del vertice internazionale di Londra sulla lotta alla corruzione. Orlando ha premesso che le norme attuali sono state «il frutto di un confronto» condotto anche con la stessa Associazione nazionale magistrati. «Ora - ha proseguito - l'Anm ha cambiato assetti, ma dal punto di vista del metodo non dobbiamo fare nulla di nuovo: i magistrati devono fare le inchieste, se ci sono elementi inadeguati nella normativa discutiamone, ma quello che ci dicono a livello internazionale è che la nostra normativa probabilmente è fra le più avanzate».
La questione del rispetto da parte della politica verso i giudici «mi sembra che sia migliorata negli ultimi giorni», ha detto il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo, rispondendo ai giornalisti al termine dell'incontro con il presidente del Senato Piero Grasso.
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