Cosentino, arriva la prima condanna: quattro anni per corruzione

Cosentino, arriva la prima condanna: quattro anni per corruzione
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Mercoledì 22 Giugno 2016, 20:26 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 22:15

Quattro anni di carcere per l'ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino. Lo ha deciso il tribunale di Napoli Nord che ha riconosciuto Cosentino colpevole di aver corrotto un agente della penitenziaria in servizio nel carcere napoletano di Secondigliano. Per Cosentino, presente oggi in aula con i due figli gemelli, si tratta della prima condanna nell'ambito dei cinque procedimenti in cui è imputato. «Presenteremo certamente appello perché riteniamo questa decisione giuridicamente errata» ha commentato dopo la lettura del dispositivo da parte della Corte Agostino De Caro, legale di Cosentino insieme a Stefano Montone. In sede di requisitoria il pm della Procura di Napoli Nord Paola Da Forno aveva chiesto 6 anni.

Nell'ambito dello stesso procedimento, nato da un'inchiesta della Dda di Napoli poi passata per competenza territoriale alla Procura di Napoli Nord, sono già stati condannati sempre per corruzione ma in sede di rito abbreviato la moglie di Cosentino, Marisa Esposito (2 anni e 4 mesi di carcere), il fratello di quest'ultima, Giuseppe Esposito (tre anni e due mesi), ex consigliere comunale a Trentola Ducenta, e l'agente penitenziario Umberto Vitale (4 anni e 8 mesi), colui che secondo l'accusa avrebbe favorito Cosentino introducendo in carcere beni il cui ingresso non era consentito, come generi alimentari, capi d'abbigliamento e anche un ipod, e ricevendo in cambio favori, in particolare soldi e un posto di lavoro. Cosentino ha trascorso in carcere, tra gli istituti di Secondigliano e Terni, in regime di carcerazione preventiva, periodi di detenzione per oltre due anni e mezzo; qualche giorno fa è stato posto ai domiciliari a Venafro (Isernia). Attualmente è imputato in tre processi in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il più importante per concorso esterno in camorra, in quanto ritenuto dalla Dda di Napoli «referente nazionale dei Casalesi»; c'è poi quello sull'azienda di famiglia operante nel settore dei prodotti petroliferi, per il quale sono imputati anche due fratelli di Cosentino per estorsione aggravata. L'ex sottosegretario del Pdl è infine imputato a Roma nel processo sulla cosiddetta P3.

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