Napolitano: sessismo in politica diventa virus. Tema parità non è superato

Il baciamano di Napolitano a Lucia Annibali
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Sabato 8 Marzo 2014, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 14:07
Il sessimo che in politica diventa un virus, il costante tasso di femminicidi e i rischi provenienti dal web. Questi alcuni dei temi toccati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso al Colle in occasione della Giornata della donna.



Sessismo in politica diventa virus. «Il sessismo se da volgare battuta da bar sale nelle sfere politiche, se si esprime in Parlamento, se usando blog e siti si diffonde legittimato da fonti autorevoli, diventa un virus duro da estirpare», ha detto Napolitano citando «esempi ignobili come insulti e minacce contro la presidente della Camera». «Alle aggredite in quanto donne, non si fanno mancare insulti e minacce a sfondo sessuale. Non bisogna minimizzare questi episodi tanto più gravi quanto più colpiscono avversarie in politica, e comunque donne nelle istituzioni».



Tema parità non superato. «Troppo spesso si sente dire che il tema delle pari opportunità è superato perché viviamo già in una condizione di uguaglianza giuridica e materiale tra i sessi. Ovviamente non è vero. In particolare non lo è in Italia». «In Italia riconoscimenti e successi femminili crescenti nella istruzione si traducono solo in parte in una maggiore presenza nei vertici delle varie professioni e soprattutto non bastano a produrre tassi di attività comparabili a quelli di altre economie avanzate».



Tasso femminicidi costante. «Negli ultimi anni il tasso complessivo di omicidi è diminuito, quello relativo alle donne è restato costante», ha sottolineato il presidente. «Contro la violenza all'interno di legami pseudosentimentali non siamo riusciti a fare ancora abbastanza. L'ultima legge del 2013, sulle direttrici della Convenzione di Istanbul sul contrasto della violenza di genere, prevede come aggravante per i molestatori il fatto di avere con la vittima un legame sentimentale. È importante che l'aggressore sia fermato in tempo. Purtroppo questo non sempre riesce», aggiunge il capo dello Stato.



Rischi da violenza sul web. «Si rincorrono notizie di messa in rete di situazioni imbarazzanti riprese dall'ex partner o dai ragazzi di un branco con gli smartphone, per non parlare delle false identità attribuite su un blog a una ragazzina di cui si traccia un ritratto distorto e umiliante. Queste aggressioni hanno indotto ragazze soprattutto adolescenti anche al suicidio», ha aggiunto Napolitano ricordando le vittime del bullismo sul web e le vittime soprattutto donne.



Le onorificenze del Capo dello Stato. Napolitano ha consegnato le seguenti onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Particolarmente suggestivo è statao il riconoscimento a Lucia Annibali La donna sfregiata con l'acido. Il Capo dello Stato l'ah premiata «Per il coraggio, la determinazione, la dignità con cui ha reagito alle gravi conseguenze fisiche dell'ignobile aggressione subita». Poi Irma Conti - Cavaliere - «Per il suo significativo contributo al contrasto della violenza sulle donne attraverso l'apertura di uno sportello di ausilio per il sostegno alle vittime di violenza sessuale e domestica e per le iniziative di intervento preventivo». Gilda Violato, Cavaliere - «Per la sua appassionata opera di assistenza a favore delle donne profughe e immigrate svolta anche in occasione delle recenti situazioni di emergenza a Lampedusa». Francesca Monaldi, Ufficiale «Per la professionalità e la passione con cui ha organizzato e gestito azioni di contrasto ai reati di natura sessuale e rappresentato la Polizia di Stato in iniziative di sensibilizzazione sul tema», Simona Lanzoni, Commendatore, «Per il suo costante impegno nell'affermazione dei diritti delle donne all'istruzione e al lavoro e nell'avvio di processi di empowerment nei paesi in via di sviluppo e in Italia», Maria Maddalena Bonetti (Suor Eugenia) Grande Ufficiale, «Per la sua instancabile attività di difesa e accoglienza delle donne immigrate, vittime del traffico di esseri umani», Francesca Viola (detta Franca), Grande Ufficiale, «Per il coraggioso gesto di rifiuto del 'matrimonio riparatore' che ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell'emancipazione delle donne nel nostro Paese».
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