«Puntare tutto sui rimpatri, impossibili da effettuare senza accordi coi paesi di provenienza, o sui nuovi Cie, luoghi di detenzione inefficaci e che mal si conciliano con i diritti umani - osserva Magi - significa invece assecondare la paura, facendo così lo stesso gioco di chi sulla paura lucra elettoralmente e per questo ha bisogno di alimentarla, né è accettabile sottrarre garanzie e diritti per ridurre i tempi delle procedure».
Per Magi «bisogna invece intervenire sulle cause della paura e dell'insicurezza. E quindi combattere la marginalità, la clandestinità, la povertà, non il marginalizzato, il clandestino, il povero. È quello che vogliamo fare con la legge di iniziativa popolare, che presenteremo proprio domani, per superare la legge Bossi-Fini che ha soltanto creato irregolarità, lavoro nero, sfruttamento e quindi criminalità».
«Presto inizieremo a raccogliere le firme insieme all'Arci, alle Acli e ai tanti altri promotori e ai sindaci che hanno deciso di condurre con noi questa battaglia per vincere la sfida dell'immigrazione puntando su inclusione e lavoro», conclude il segretario dei segretario di Radicali Italiani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA