Migranti, missione italiana già partita: inviato un ricognitore

Migranti, missione italiana già partita: inviato un ricognitore
di Cristiana Mangani
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Sabato 29 Luglio 2017, 07:58
Sarà un'operazione di supporto alla Guardia costiera libica, e già dalla prossima settimana potrebbe diventare operativa, tanto che ieri un pattugliatore della Marina italiana è stato inviato sul posto per le prime ricognizioni: territorio da coprire, regole di ingaggio, modalità di intervento. Il Consiglio dei ministri ha approvato la missione internazionale nel Mediterraneo centrale, e lo ha fatto rimodulando leggermente il piano iniziale, in modo da rispettare le richieste del presidente Fayez al Serraj e non urtare la suscettibilità delle tribù locali.

LE FORZE IN CAMPO
L'Italia «fornirà supporto alle forze di sicurezza libiche per le attività di controllo e contrasto dell'immigrazione illegale e del traffico di esseri umani mediante un dispositivo aeronavale e integrato da capacità Isr (Intelligence, surveillance, reconaissance)». Così che potranno essere sorvegliati i 1770 chilometri di costa interessati dalle partenze dei gommoni pieno di disperati. Verranno messi in campo mezzi navali e aerei. La delibera approvata ieri specifica che saranno presenti nelle acque libiche «una unità funzionale al supporto tecnico logistico e un pattugliatore tratto dalle unità autorizzate nella Operazione nazionale Mare Sicuro», forse una Fremm, fregata multifunzionale, che porta a bordo anche due elicotteri, e un pattugliatore. E qualora la situazione lo richiedesse la zona verrà rinforzata con ulteriori navi. Ci saranno poi i mezzi terrestri, e questo prevede la presenza di qualche consulente italiano a terra, «per ripristinare l'efficienza degli assetti terrestri, navali e aerei, comprese le relative infrastrutture, funzionali al supporto per il contrasto dell'immigrazione illegale».

Mare sicuro diventerà dunque un'operazione internazionale e vedrà impegnati gli stessi uomini che già si occupano di garantire la sicurezza nel Mediterraneo: fino a 900, tra marò, reparti speciali, Comsubin. La durata del programma è prevista fino alla fine dell'anno, a partire dal primo agosto. E non ci saranno spese aggiuntive, perché - viene sottolineato nella delibera - verrà utilizzato «il fabbisogno finanziario già approvato per l'anno 2017 per il dispositivo aeronavale nazionale Mare sicuro (stimati euro 34.950.000)».

E' stabilita inoltre la collaborazione per la costituzione di un centro operativo marittimo in territorio libico per la sorveglianza, la cooperazione marittima e il coordinamento delle attività congiunte. Mentre sono ancora da definire le regole di ingaggio, anche se varrà sempre il principio di legittima difesa, così come ha specificato il ministro Roberta Pinotti, che ha chiarito: «Se attaccati, reagiremo».

LE REGOLE PER I SOCCORSI
Il piano verrà presentato martedì prossimo in Parlamento, mentre dopodomani dovrebbe chiudersi il contenzioso aperto tra le Ong e il Viminale sull'approvazione del Codice di condotta. La riunione presieduta dal prefetto Mario Morcone è stata aggiornata per le ultime limature. E tra chi ha chiesto che l'ufficiale di polizia da fare salire a bordo consegni l'arma al capitano (anche se di nave straniera), e chi sostiene che il divieto di trasbordo sulle imbarcazioni della Guardia costiera italiana, creerebbe non poche difficoltà, c'è anche chi si dice pronto ad accettare le condizioni. A patto che, se un poliziotto sarà sulla nave umanitaria, dovrà tenersi lontano dalle fasi di soccorso medico. Mentre riguardo al divieto di trasferire i passeggeri da un mezzo a un altro, sarà sempre la Guardia costiera a decidere, e lo consentirà solo in casi eccezionali, quando sia concreto il pericolo di vita».

La deadline fissata dal ministro Minniti è per lunedì alle 16, data e ora stabilite per la firma definitiva. Segno che la distanza non è insormontabile e le Ong non si vogliono spaccare. Per questo alcune delle più grosse, come Medici senza Frontiere e Save the Children, si sono dette «fiduciose». Più netta la tedesca Sea Watch, che non ci sta ad avallare l'idea della polizia giudiziaria armata a bordo, e senza modifiche potrebbe non firmare.