Così, alla vigilia del Consiglio europeo in programma domani a Bruxelles, Paolo Gentiloni in Senato è tornato a lanciare un appello: "Il problema della immigrazione non lo cancella neanche il mago Merlino. Ma è possibile sostituire quella clandestina irregolare e micidiale per i migranti con flussi e canali. Questo è l'obiettivo dell'Unione e spero che a Bruxelles si facciano passi in più per aiutare il lavoro di avanguardia dell'Italia».
Insomma, Gentiloni chiede che venga messo nero su bianco e, soprattutto attuato, l'accordo con Tripoli. Un'intesa che prevede fondi a favore del governo libico, in cambio di campi di accoglienza ben strutturati in grado di frenare i flussi provenienti dal Niger. E l'addestramento di agenti e la fornitura di mezzi navali per il controllo delle frontiere marittime in modo da fermare le partenze dei barconi.
Gentiloni inoltre spera che dal Consiglio europeo arrivi un monito ai Paesi dell'ex Europa dell'Est per il rispetto del famoso accordo che impegna - secondo un sistema di quote - i Ventisette Stati dell'Unione a ospitare i rifugiati sbarcati in Italia e Grecia: "Non si puà essere rigidi anche sulle virgole dei bilanci e distratti sui migranti", ha detto il premier italiano in Senato.
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