Meloni-Saviano, battibecco social: «Copi cose scritte da altri e spari idiozie ciclopiche». Lo scrittore: «Lei è fascista»

Meloni-Saviano, battibecco social: «Copi cose scritte da altri e spari idiozie ciclopiche». Lo scrittore: «Lei è fascista»
di Alessio Barbati
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Giovedì 5 Gennaio 2017, 16:43
«Purtroppo quando non copi cose scritte da altri, spari idiozie ciclopiche. Non hai un amico che possa aiutarti coi social?». Continua così il battibecco tra Roberto Saviano, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questa volta è la leader di Fratelli D'Italia a rispondere allo scrittore in seguito alla polemica nata da un'intervista rilasciata da quest'ultimo a Rai Cultura. «Sogno sindaci africani per il Sud» aveva detto Saviano intervistato da Gianni Riotta, «Il Sud è una terra martoriata ma anche, forse, terra di speranza laddove proprio i nuovi codici provenienti dall'esterno potranno essere in grado di scardinare un sistema sociale malato e corrotto».
 


Immediata la replica della Lega arrivata dal capogruppo del Carroccio in Senato: «Invito Saviano a cambiare spacciatore perché dire cose del genere significa non capire e non sapere cos'è la politica in Italia e poi non considerare che i sindaci vengono eletti dai cittadini, non vengono scelti dagli intellettuali di sinistra», ha detto senza mezzi termini Gian Marco Centinaio a Radio Cusano Campus. Non si è fatto attendere Matteo Salvini che mercoledì sera ha twittato: “Saviano sogna sindaci africani? Io sogno Saviano in Africa”.
 


Giovedì pomeriggio è arrivata anche la risposta del diretto interessato che sempre su Twitter ha accettato l'invito ad andare in Africa, ma con “Salvini a recuperare i fondi pubblici della Lega finiti in Tanzania e con Meloni a scusarsi per le atrocità nelle ex colonie”. Da qui la risposta di Giorgia Meloni: «Purtroppo quando non copi cose scritte da altri, spari idiozie ciclopiche. Non hai un amico che possa aiutarti coi social?» e la replica di Saviano: «Fossi in lei non farei tanta ironia. Lei è fascista e questa non è ciclopica idiozia, ma una cosa seria e piuttosto grave».
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