Renzi a Porta a Porta: «In bocca al lupo alla Raggi, ma basta con la doppia morale»

Renzi a Porta a Porta: «In bocca al lupo alla Raggi, ma basta con la doppia morale»
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Martedì 6 Settembre 2016, 19:38 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 14:05

Il caso Roma
«Sono scene tristi, indecorose per tutti. Mai viste tante bugie tutte insieme, ma da italiano e da presidente del Consiglio sono dispiaciuto, e sono dispiaciuto che se Roma non si smuove perde la gigantesca opportunità per la città delle Olimpiadi». 

«Trovo molto esagerate le letture di oggi che dicono che il M5s è finito. A Parma hanno fatto cose buone, in altre città clamorosamente fallito. Non credo sia finito. M5s non aveva la certezza di vincere a Roma e Torino e non ha la certezza di perdere oggi. Ma fa storcere il naso la doppia morale, è un errore. Basta additare gli altri partiti. Io non ho mai preso l'avviso di garanzia ma non ho ma sbandierato la mia onestà perché la gente lo vede quando sei onesto», ha aggiunto. «In bocca al lupo a Virginia Raggi. Noi siamo perché Roma risolva i suoi problemi e siamo pronti a dare una mano».



La manovra
Nella legge di bilancio ci saranno «due misure sulle pensioni: per dare chi ha più la mano sulla pensione minima» con «una sorta di quattordicesima» e trovare il modo di agevolare chi vuole andare in pensione prima, con uno scivolo o anticipo pensionistico, rinunciando a pochino«. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Porta a Porta. »Tutti quelli che sono arrivati a tre anni prima della pensione o attraverso anticipo pensionistico che costi un'inezia o con accordi privati potranno andare in pensione anticipata«, ha precisato.
«Nella nuova legge di stabilità - ha aggiunto - vogliamo inserire lo sblocco contrattuale e l'adeguamento salariale per i dipendenti pubblici». 

Il taglio dei contributi alle partite Iva che il governo vuole inserire nella legge di Stabilità porterà per esse circa 1.000 euro di risparmi, ha precisato il premier. 

Referendum
La data del referendum? «Tra il 25 novembre e il 5 dicembre». Sulle dimissioni nel caso di vittoria del «No» al referendum costituzionale, «non ci ho ripensato. Ma siccome in tanti mi hanno detto che non dovevo personalizzare il referendum, ho detto solo che non parlo più del mio futuro. C'è tanta gente che si preoccupa del futuro dell'Italia. Questo referendum non riguarda il futuro di una singola persona, ma il fatto che si possano ridurre delle poltrone, che solo la Camera darà la fiducia al governo e che si interverrà sulle regioni». 

Italicum
«Noi siamo pronti a cambiare l'italicum, se ci sono i numeri in Parlamento, e questo sia che la Corte Costituzionale dica sì, sia che dica no. Ma domando: qual è la legge elettorale perfetta?».


 

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