M5S, via due deputati: espulsi Artini e Pinna, base in rivolta contro Grillo. «Non restituiscono i soldi»

M5S, via due deputati: espulsi Artini e Pinna, base in rivolta contro Grillo. «Non restituiscono i soldi»
4 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Novembre 2014, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 08:12

I militanti del 5 stelle iscritti al blog di Beppe Grillo hanno votato a favore dell'espulsione dei deputati Massimo Artini e Paola Pinna dal Movimento. Alla votazione hanno partecipato 27.818 iscritti certificati. I sì sono stati 19.436 pari al 69,8%, i no 8.382 pari al 30,2%.

La procedura di espulsione di due deputati era stata avviata oggi con l'accusa è di non aver rendicontato le spese e restituito i soldi versando al fondo per le Pmi. Gli iscritti dovranno votare a favore o contro l'espulsione motivata dalla «violazione del codice di comportamento sulla restituzione di parte dello stipendio».

«È un'esecuzione sommaria, ma non potevano trovare un pretesto peggiore di questo. I bonifici ci sono, li trovano sul mio blog e su Fb», commenta Pinna.

Una delegazione di deputati del M5S, guidata da Massimo Artini, in serata ha incontrato Grillo per avere «chiarimenti» sul post del blog del leader 5 stelle.

«Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri - scrive Grillo - non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori.

I cittadini deputati Massimo Artini e Paola Pinna stanno violando da troppo tempo il codice di comportamento dei Parlamentari M5S sulla restituzione di parte dello stipendio liberamente sottoscritta al momento della loro candidatura senza la cui accettazione non sarebbero stati candidati».

«Nel Movimento 5 Stelle le regole vengono prima di ogni cosa ed è inaccettabile che la cittadina deputata Paola Pinna non faccia bonifici sul fondo per il microcredito da quasi un anno al contrario di tutti gli altri parlamentari che hanno restituito una media di 50.000 euro a testa», si legge ancora.

«Massimo Artini invece - incalza il leader M5S - da gennaio ha applicato un sistema di rendicontazione personale dove, mancano all'appello 7.000 euro. Nonostante i solleciti del capogruppo e dello staff

ad attenersi alle regole, come potete verificare , il cittadino deputato Artini continua a non utilizzare il portale online per le rendicontazioni e quindi a non restituire i rimborsi spese».

«La mancanza di parola rispetto alle regole del codice di comportamento e verso gli altri eletti in Parlamento è evidente - secondo Grillo - ed è una situazione che non può più continuare. Ti si chiede per questo di esprimerti sulla permanenza di Pinna e di Artini nel Movimento 5 Stelle».

Per Grillo comunque la sentenza è già scritta. «Un comportamento non ammissibile in generale, ma intollerabile per un portavoce del M5S. Quindi valuta: Sei d'accordo che Pinna e Artini NON possano rimanere nel Movimento 5 Stelle? Vota ora!».

«Io le regole le ho sempre rispettate, i soldi li ho restituiti come previsto. Sono loro che le stanno violando visto che», sulla procedura di espulsione, «non stanno passando per l'assemblea come previsto da Statuto M5S», aveva replicato Paola Pinna. «Sanno benissimo che ho restituito - accusa Pinna - abbiamo chiesto dei chiarimenti rispetto al blog sulla adesione a "tirendiconto" e stiamo solo aspettando delle risposte. Tutti i bonifici sono sul mio blog fino al mese di settembre, 'paolapinna.it'. Non è vero che non ho restituito, anzi: ho rendicontato fino a settembre, tre mesi in più rispetto all'aggiornamento dei dati sul blog di Grillo».

Dunque, sul blog, «c'è scritto il falso, io la restituzione l'ho fatta puntualmente. Tutti i documenti, comprese le contabili dei bonifici, sono caricate sul mio blog». I soldi restituiti da Pinna sono «in parte andati al fondo per le Pmi», come previsto dal Movimento, «e in parte alla Caritas, perché ho ritenuto necessario che anche chi non possiede un'impresa, chi è disoccupato, venisse aiutato. Io li ho dunque destinati, in parte, anche alle persone che non possono rivolgersi a una banca per chiedere dei soldi e non hanno accesso a quel conto» per le Pmi. «Io le regole le ho sempre rispettate, loro le stanno violando», ribadisce. In particolarle, Pinna precisa di aver versato al fondo per le Pmi «la parte dello stipendio da restituire, come previsto dal codice di comportamento, mentre l'avanzo dei rimborsi di soggiorno a Roma, la cosiddetta diaria, l'ho destinata alla Caritas per aiutare chi sta peggio di chi ancora ha la possibilità di chiedere un prestito».

«Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Non ho sacrificato parte della mia vita per vedere accadere tutto questo». Lo scrive su Twitter il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, dopo l'annuncio della procedura di espulsione per due deputati del Movimento 5 Stelle.

«Pretendiamo il rispetto delle regole. E allora, a maggior ragione, dovremmo essere noi i primi a rispettarle. Se la votazione in corso non verrà revocata, come in altre occasioni è stato fatto, voterò convintamente No», aveva aggiunto Pizzarotti su Facebook sottolineando che il voto a detta del sindaco «assume gli aspetti più biechi dell'inquisizione in piazza».