M5S, braccio di ferro su simbolo e statuto. I dubbi di Casaleggio jr

M5S, braccio di ferro su simbolo e statuto. I dubbi di Casaleggio jr
di Stefania Piras
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Sabato 23 Luglio 2016, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 17:45
Beppe è rimasto in vacanza, a Olbia. Da tempo non veste più i panni del leader del M5S, è tornato a fare il comico, a calcare i palchi. Lo dimostra il piglio autoironico con cui nel suo ultimo spettacolo scinde la figura dell'artista e del politico. Sorrisi che non nascondono la preoccupazione per il futuro del M5S, per quel che è diventato e comporta. Non ci sono solo le soddisfazioni elettorali ma anche le salate richieste di risarcimento arrivate direttamente al comico in quanto rappresentante legale del M5S.

Ma non è così semplice il passaggio di testimone che Grillo auspica: ci sono diverse persone coinvolte e diversi satelliti che ruotano attorno al M5S. La scelta di Grillo è chiara: far camminare il Movimento sulle proprie gambe e consegnare le responsabilità politiche e legali ai deputati del direttorio che l'altro ieri a Genova hanno incontrato i membri dell'associazione: Enrico Maria Nadasi, il commercialista di Grillo, ed Enrico Grillo, nipote del comico. Proprio quest'ultimo potrebbe non voler uscire dall'associazione e starebbe facendo più resistenza sul passaggio del marchio che in futuro potrebbe essere collegato direttamente al candidato premier del M5S che assumerebbe così la figura apicale di segretario e leader.

Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, non si è recato a Genova. Casaleggio junior segue a distanza le notizie che arrivano dalla Liguria e ha sempre detto di voler rimanere un imprenditore. Ma è consapevole dell'eredità politica del padre che gli lascia in dote l'azienda milanese, la Casaleggio Associati, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle strategie virali del M5S.

LA TRANSIZIONE
La transizione in corso prevede che l'azienda diventi il consulente di riferimento del M5S. D'altronde nei computer di Milano è stata progettata la piattaforma web Rousseau: un enorme database dove vengono incanalati tutti gli umori, le iniziative, i profili di eletti e militanti del M5S, dove si propongono e si dibattono le proposte di legge secondo il principio dell'orizzontalità anti gerarchica che vige in Rete. Non solo, Rousseau s'impernia sull'omonima associazione che diventerà fondazione e dove siedono Davide Casaleggio e due esponenti del M5S. Per questo, il giovane imprenditore è certo che la linea politica del M5S verrà ancora distillata sul web proprio grazie agli strumenti che lui ha messo a disposizione.

Con due associazioni in campo, però, la direttrice politica potrebbe diventare contendibile. Si apre così una lunga transizione per i Cinquestelle. E non mancano malumori tra i parlamentari sul direttorio chiamato ad assumere un ruolo apicale senza votazione interna. Diversi colleghi di Di Maio, Di Battista, Ruocco, Fico e Sibilia denunciano di essere rimasti all'oscuro di queste importanti novità che Carlo Sibilia invece minimizza e definisce una telenovela.
La senatrice reggiana Elisa Bulgarelli scrive su facebook agli attivisti che le chiedono lumi sul nuovo statuto di non essere stata coinvolta sulle proposte di modifica a cui stanno lavorando i legali: «Gli avvocati ci vogliono per la forma, non per la sostanza», sottolinea lasciando intendere che avrebbe preferito una riflessione più collegiale e aperta, all'insegna dell'uno vale uno, motto del M5S. Ma a quanto pare si andrà avanti: si comincia lunedì, con la votazione online delle modifiche allo Statuto sul blog di Beppe Grillo .