M5S, turbolenze in Sicilia tra tribunali e dissidenti

Regionarie M5S in bilico
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Giovedì 14 Settembre 2017, 14:43
Ancora veleni pentastellari in Sicilia. E sono veleni pericolosi e potenzialmente molto corrosivi per la leadership di Giancarlo Cancelleri, il candodato presidente siciliano del M5S. La mina esplosiva è il ricorso dell'attivista M5S Mauro Giulivi.
Giulivi non è uno qualsiasi: milita nel Movimento dai tempi del Grillo di Palermo, storico meetup siciliano, è il compagno della deputata Chiara Di Benedetto, e stava per entrare all'Ars come primo dei non eletti al posto del dimissionario Giorgio Ciaccio, coinvolto nel caso firme false ma graziato dall'Aula grazie ai colleghi del M5S  e del Pd.

Giulivi aveva provato a candidarsi a Palermo. Per farlo doveva firmare il codice etico del M5S, lo stesso firmato da Virginia Raggi e gli attuali consiglieri capitolini. Aveva un paio d'ore per leggere il contratto capestro Giulivi e chiese più tempo per studiarselo bene. Le polemiche sollevate a Roma avevano impensierito l'attivista, e non solo lui. Raggi, appena eletta, si fece fare una perizia legale sul codice che la obbligava a un rispetto e un'obbedienza serrati nei confronti dei vertici M5S. 

Giulivi non firmò il codice, ragion per cui è stato preventivamente scartato dalle candidature sia alle amministrative di Palermo che alla regione Sicilia. Ha provato a contestare prima informalmente la sua esclusione («Una storia che poteva risolversi con una telefonata» ha detto Giulivi) e poi vedendosi respinto e inascoltato è passato alle vie legali assoldando Lorenzo Borrè, il legale che sta vincendo ricorsi su ricorsi e che con una pignoleria sistematica sta scovando tutti i punti deboli dei regolamenti M5S. Si è passati da una storia che poteva risolversi con una telefonata alle minacce di morte!

Assistendo Giulivi ha già ottenuto  la sospensione delle Regionarie, le votazioni online che hanno inconronato Cancelleri. Sul web non stanno festeggiando, anzi. Giulivi sta ricevendo minacce di morte  «che sono la conseguenza di dinamiche malate che si innestano quando con false notizie si demonizza il malcapitato di turno» dice il legale Lorenzo Borré.

In seguito alla decisione del tribunale di Palermo di sospendere l'esito delle Regionarie che hanno incoronato Giancarlo Cancelleri candidato Cinquestelle alla presidenza della Regione, Giulivi è diventato vittima di una campagna d'odio sul web, con minacce di morte sui social network. Una dinamica già vista con chi veniva espulso dal Movimento o dimostrava dissenso palese. 

Come finirà? Cancelleri non intende mollare. «Ogni candidato del Movimento Cinquestelle deve, per essere proprio un candidato, firmare un codice di comportamento che è un codice etico - dice - Sono stati avvisati tramite chat il giorno prima, 30 ore prima. Ovviamente sappiamo tutti che ci sono le spunte blu di Whatsapp, quelle famose spunte blu che danno lo status di messaggio letto. Dopo di che, il giorno dopo è stata mandata anche una mail ufficiale per ribadire nuovamente l'appuntamento, due ore e mezzo prima, son venuti tutti i candidati tranne una persona. Ora dico per me va bene tutto però...». «Noi andiamo avanti: siamo in campagna elettorale, io sono il candidato presidente del Movimento Cinquestelle e noi ci presentiamo alle elezioni con questa lista» ha puntualizzato Cancelleri. Ma intanto i vertici devono notificare quello che ha detto il giudice di Palermo e quindi informare gli iscritti pubblicando il decreto cautelare di sospensione delle Regionarie sul blog entro le venti di stasera. 
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