«Caro Beppe, pur apprezzando l'iniziativa di "mettere mano" all'organizzazione interna, ti chiedo di convocare, nel rispetto della legge, un'assemblea nazionale degli iscritti al nostro movimento politico, per discutere e deliberare in via assolutamente preliminare, l'adozione del metodo di votazione on-line, rendendolo sicuro, trasparente (anche attraverso l'istituzione del registro degli iscritti) e conforme ai principi assembleari», si legge in un fax simile della lettera che un gruppo di attivisti si appresta a spedire al leader del Movimento.
Per farlo, continuano gli iscritti, sarà anche necessario individuare «un ente terzo - diverso dal gestore - che ne certifichi la validità». Per gli stessi «solo dopo che gli iscritti avranno discusso e deliberato l'adozione del metodo di votazione on-line, potremo iniziare il percorso di votazione on-line su ogni singolo punto di modifica dello statuto e del regolamento. In caso contrario - avvertono - il metodo assembleare, l'unico previsto dall'ordinamento italiano, verrebbe irrimediabilmente compromesso, invalidando la meritoria iniziativa».
Tra i promotori dell'iniziativa ci sarebbe anche il gruppo di iscritti al M5s nei cui confronti il Tribunale di Napoli ha sospeso la procedura di espulsione dal M5s. A loro giudizio nessuna modifica dello Statuto e quindi del Regolamento del M5s è possibile senza una preventiva delibera assembleare che, come previsto dal codice civile, sarebbe l'unica strada per autorizzare un voto on-line per ogni modifica regolamentare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA