La principale proposta dei Cinque Stelle è il «Reddito di cittadinanza», un assegno che può arrivare fino a 1.700 euro per una famiglia con due figli. Per i grillini la proposta costa 15 miliardi di euro come, dicono, ha confermato l’Istat nel 2015. In realtà diversi economisti, come Massimo Baldini e Francesco Daveri, hanno calcolato in 29 miliardi l’esborso necessario per garantire il reddito di cittadinanza. Una stima che coincide sostanzialmente con quella fatta anche dall’Inps. Così come il superamento della Legge Fornero, che secondo i grillini costerebbe 11 miliardi, secondo altri, come l’economista Roberto Perrotti, di miliardi ne richiederebbe almeno 15.
Il Movimento Cinque Stelle per le coperture fa molto affidamento sulla «Spending review» alla quale aveva lavorato Carlo Cottarelli con il governo Letta. Ritengono di poter riprendere in mano il lavoro dell’ex commissario per recuperare 30 miliardi di tagli. Più facile a dirsi che a farsi. Primo perché 10 miliardi di quel programma sono già stati attuati. Ne restano dunque 20 ancora da implementare, ma furono messi da parte perché ritenuti “politicamente sensibili”. Come, per esempio, gli 85 mila esuberi nella Pubblica amministrazione, le pensioni di reversibilità legate al reddito o l’accorpamento delle altre forze di polizia.
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