M5S, al via il programma scuola: si vota online sulle paritarie

Il programma
di Stefania Piras
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Lunedì 15 Maggio 2017, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 16:56
Il M5s chiede ai sui iscritti di esprimersi «sulla cosiddetta 'Buona Scuolà di Renzi, la peggiore riforma della scuola di tutti i tempi» e annuncia: «il M5S vuole smantellarla punto per punto e voi ci direte da dove iniziare». In vista della scrittura del programma scuola il M5s chiede dunque alla base M5s di votare sulle priorità, dai «super poteri ai presidi», dalla chiamata diretta fino al sistema di valutazione dei test Invalsi che «accresce la competizione tra alunni» e «penalizza le scuole svantaggiate».

«Il motore del cambiamento sono e saranno sempre i docenti che, nonostante tutto, in questi anni hanno garantito al nostro Paese un sistema scolastico di grande valore. I docenti hanno resistito a decenni di politiche scolastiche sbagliate e calate dall'alto; è arrivato il momento di valorizzarli, eliminando la precarietà e aumentando gli stipendi, che oggi sono tra i più bassi d'Europa» si legge sul blog di Beppe Grillo dove inizia oggi il percorso che porterà a votare il programma per la scuola del M5s che punta a cancellare alcune delle norme introdotte dal ministro Gelmini. «Chi è in difficoltà viene lasciato indietro e chi potrebbe eccellere viene trascurato. Vogliamo eliminare i danni della legge Gelmini e guardare avanti, alle sfide del mondo di oggi».

Si vota anche sui finanziamenti alle scuole paritarie. «In virtù della sofferenza in cui versa oggi la scuola statale, il M5S ritiene fondamentale stabilire un ordine di priorità nell'assegnazione delle risorse» si legge sul blog di Beppe «i primi due quesiti sui quali vi chiediamo di esprimervi riguardano proprio questo tema: è giusto tutelare la gratuità della scuola dell'obbligo e ridestinare alle scuole statali le risorse attualmente stanziate per le scuole paritarie? Ed è giusto rimettere in discussione la legge del 2000 che ha istituito la parità scolastica?».
Per il M5s il contributo «volontario» chiesto all'iscrizione alla scuola pubblica è «una vera e propria tassa occulta che, di fatto, fa venir meno il principio della gratuità della scuola dell'obbligo». 
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