M5S, tra Camera e Senato altre 20 espulsioni

Grillo e Fico
di Stefania Piras
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Domenica 30 Novembre 2014, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 13:01

ROMA Una nuova infornata di espulsioni potrebbe scuotere il M5S. E' questo uno dei primi segnali del nuovo corso impresso dal direttorio che ha voluto subito dare una sveglia ai colleghi parlamentari sugli obblighi di rendicontazione, specialità grillina per eccellenza.

Sul tavolo dell'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato che andrà in scena mercoledì 3 dicembre ci sarebbero una ventina di posizioni a rischio. In bilico ci sono 17 parlamentari in ritardo con la pubblicazione delle rendicontazioni sul sito ufficiale 5 stelle Tirendiconto.it. Il capogruppo Andrea Cecconi è stato categorico: «O li mettete sul sito ufficiale o siete fuori». Con un'emorragia tale di parlamentari, a questo punto, c'è chi ipotizza un nuovo gruppo: alla Camera basterebbero 20 deputati, e ai 17 (più altri 4 al Senato) non resterebbe che rispolverare i contatti con alcuni degli ex che hanno trovato asilo al Misto.

DIRETTORIO AL LAVORO

Intanto il nuovo direttorio, ma dallo staff si preferisce la denominazione più neutra di «comitato dei garanti», arrivano dichiarazioni compassate e commenti concilianti.

Roberto Fico da Napoli ha assicurato che non è nel Movimento per comandare nessuno: «Adopereremo il nostro ruolo con responsabilità e parsimonia». I cinque avranno la massima responsabilità dell'impatto mediatico del movimento e questo si tradurrà in più comparsate televisive, soprattutto nei tg e nei dibattiti a tema, che non vuol dire automaticamente talk show, un format che rimane ancora indigesto. Inoltre il nuovo corso prevede un aumento delle votazioni online su argomenti politici su cui i 5 stelle spesso si sono trovati scoperti nel programma elettorale come l'immigrazione o le unioni civili.

PIZZAROTTI SI ORGANIZZA

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti è eclissato da questa nuova faccia dei 5 stelle. Lui incassa, non reagisce e corregge il tiro delle aspettative sul 7 dicembre. «Non sarà l'ufficializzazione di una corrente», ripete a gran voce. Si aspetta, però, una massiccia cordata di sindaci e consiglieri. Il collega Filippo Nogarin ha fatto sapere che ci sarà, e zse non posso, farò in modo che Livorno non manchi».

La giornata prevede una mattinata dedicata alle esperienze amministrative e poi, il pomeriggio, microfono libero per tutti i presenti, quelli stanchi di dibattere solo a colpi di clic sulle questioni interne al movimento. All'ingresso Pizzarotti non chiederà la tessera fedeltà. Per ora sono oltre 250 i partecipanti, tra cui anche un mix di parlamentari dichiarati o convinti eretici: uno su tutti Massimo Artini, fresco di espulsione. A Di Maio, il preferito dai grillini di Parma, ma anche agli altri del neonato direttorio l'invito è stato ripetutamente rinnovato. Risposte? Non pervenute.