Lupi, battaglia tra ambientalisti e governo sulla norma per l'abbattimento controllato

Lupi, battaglia tra ambientalisti e governo sulla norma per l'abbattimento controllato
di Franca Giansoldati
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Giovedì 2 Febbraio 2017, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 17:26
Roma - Il lupo non si tocca. Per il momento la norma ammazza-lupo è stata rimandata. Poi chissà. Una delle specie più a rischio è finita al centro di una insolita battaglia politica. Da una parte il Governo e le Regioni (non tutte) favorevoli ad un abbattimento controllato di almeno 70 esemplari di lupi l'anno per contrastare il bracconaggio (sic), dall'altra tutte le sigle ambientaliste ed animaliste, stavolta unite per chiedere lo stralcio di una norma dal Piano Lupo (studiato dal ministro Galletti per salvaguardare la specie) che prevede gli abbattimenti controllati degli animali, una misura richiesta dagli allevatori delle comunità montane e dalle associazioni venatorie Ogni anno i bracconieri uccidono dai 300 ai 400 esemplari nel modo più atroce, con trappole o bocconi avvelenati, o trafitti o ancora impallinati. Secondo le associazioni animaliste gli esemplari che hanno ripreso a popolare le nostre montagne, non arrivano a duemila. Quanto ai bracconieri che sterminano i lupi e che spesso li lasciano bene in vista, accompagnati persino con dei cartelli, non vengono puniti, anzi, come ha ammesso il testo del ministero dell'Ambiente, non sono mai stati puniti. 

Oggi pomeriggio nella Conferenza Stato – Regioni si sarebbe dovuto votare su questo argomento. Naturalmente su Twitter e sui social è partita una levata di scudi senza precedenti contro il ministro Galletti e contro le Regioni, sicchè le parti si sono prese un momento di riflessione. Al momento la richiesta è stata solo rinviata. ma non stralciata. Secondo i parlamentari del Movimento 5 Stelle si tratta di “un provvedimento sbagliato, 
che fa del lupo un capro espiatorio, usandolo come un contentino 
per i cacciatori e un palliativo per sedare il malcontento di 
allevatori e agricoltori dovuto una cattiva gestione e a 
un’assenza totale di azioni". Diverse Regioni, tra cui Emiliano della Puglia, hanno preso le distanze e si sono opposte a questo progetto. Insomma via alla norma ammazza lupo. "Chiediamo al Governo di eliminare il 
permesso di abbattimento del lupo. E’ il principio che 
evidentemente non funziona" ha spiegato Emiliano, aggiungendo che “eventuali problemi di convivenza tra 
umani e animali non possono essere risolti esclusivamente con 
la tecnica dell’abbattimento. A noi pare una tecnica sbagliata. 
In piu’ il lupo e’ essenziale in molti luoghi, soprattutto del 
centro sud, per mantenere un equilibrio dell’ecosistema nei 
confronti, ad esempio, di un’altra specie che provoca molti 
danni all’agricoltura, e cioe’ quella dei cinghiali". 
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