Africa-Ue, un piano Marshall per fermare Isis e migrazioni

Africa-Ue, un piano Marshall per fermare Isis e migrazioni
di Marco Ventura
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Mercoledì 29 Novembre 2017, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 17:59

L'Europa lancia il Piano Marshall per l'Africa e si prepara al vertice di oggi ad Abidjan, in Costa d'Avorio, rivolto a quel 60 per cento di popolazione africana rappresentata da giovani sotto i 25 anni che sono il futuro. Quinto vertice Ue-Africa, centrato sul rischio terrorismo e instabilità politica, con i miliziani dell'Isis che stando agli avvertimenti dell'Algeria potrebbero cercare in Africa basi di ripiego dalla Siria, ma anche sulle potenzialità economiche, finora esplorate intensivamente dai cinesi e che soprattutto Italia e Francia hanno interesse a promuovere attraverso progetti in settori chiave come energia e infrastrutture.

I TEMI
Il partenariato Ue-Africa spazia dalla pace e sicurezza alla governance e ai diritti, dalla gestione dei fenomeni migratori (ieri l'emergenza è stata sottolineata dal prefetto Morcone a Bruxelles) alla creazione di lavoro. Nel 2016 la Ue e gli Stati membri hanno elargito all'Africa 21 miliardi di euro in aiuti allo sviluppo. Nel 2015 le imprese europee hanno investito 32 miliardi, circa un terzo degli investimenti diretti in Africa.



Il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile dovrebbe portare 44 miliardi di investimenti, mentre 1,4 sono destinati a programmi educativi fino al 2020. Per dirla col presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, questo vertice «deve porre il continente africano, stabilmente, in cima alla nostra agenda politica». I 44 miliardi ne possono mettere in movimento fino a 500 tra investimenti pubblici e privati per creare «una base industriale sostenibile, un'agricoltura moderna, accesso alle risorse idriche, energie rinnovabili, digitalizzazione».

GLI INCONTRI
Ieri è toccato al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, rilanciare la presenza italiana nell'Africa subsahariana, in Ghana dove ha incontrato il presidente Nana Akufo-Addo e ricordato che l'Eni ha destinato qui 7 miliardi di dollari, «il più importante investimento in Africa occidentale negli ultimi 15 anni». Gentiloni elogia la leadership del Ghana fatta di «stabilità e best practice», o buon governo. E annuncia una linea di credito per lo sviluppo industriale di 25 milioni di euro.

LE MOSSE FRANCESI
Parallelamente, il presidente francese Emmanuel Macron si avvicina a Abidjan dal Burkina Faso, dove sollecita uno schieramento più rapido della forza anti-terrorismo del G-5 del Sahel (Burkina, Ciad, Mali, Mauritania e Niger). In Burkina Faso il pulmino di politici e imprenditori al seguito di Macron è preso a sassate. Infranto un finestrino.

Macron annuncia un'iniziativa europea per sbloccare i migranti detenuti in Libia, sostiene di non volere più una «politica africana» della Francia, e conferma l'impegno di Parigi per un'Africa «centrale, globale, indispensabile», nella quale i diritti delle donne vengano rispettati. «Una ragazza di 13 o 14 anni non dev'essere più costretta a sposarsi e fare figli».

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