Legittima difesa, la legge controversa bloccata in Parlamento

Legittima difesa, la legge controversa bloccata in Parlamento
di Antonio Calitri
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Domenica 12 Marzo 2017, 13:20
Le opposizioni vanno all'attacco sulla mancata riforma delle legittima difesa dopo il caso dell'oste di Casaletto Lodigiano, indagato per omicidio volontario, per aver sparato contro quattro ladri entrati nel suo locale e colpito mortalmente alla schiena un romeno di 28 anni. Un coro di protesta che va da Matteo Salvini a Silvio Berlusconi per una legge che un anno fa era approdata all'aula di Montecitorio per la votazione e poi tornò in commissione giustizia per ulteriori approfondimenti e lì rimasta ferma per 10 mesi. Dallo scorso 16 febbraio però, fanno notare dalle parti della presidenza della stessa commissione, la proposta di legge ha ripreso il percorso. Seppur al rallentatore.

«SCONFITTA PER LO STATO»
Ieri sulla questione della legge sulla legittima difesa è intervenuto Silvio Berlusconi, spiegando che si tratta di una sconfitta «prima di tutto per lo Stato, che non è in grado di svolgere la sua prima funzione» ovvero quella di «difendere la vita, la sicurezza e la proprietà dei cittadini. Quando una persona è costretta a difendersi da sola sarebbe assurdo che venisse perseguita per questo. La responsabilità di questa morte non è certo di chi si è difeso, è prima di tutto di chi ha aggredito la proprietà di una persona, e poi dello Stato che non ha saputo impedirlo». E poi, ha precisato che «non vogliamo certo un sistema nel quale ci si faccia giustizia da soli, è il contrario dello stato liberale, ma il diritto di difendere la propria incolumità, quella dei propri cari e delle proprie cose è un diritto naturale dell'uomo. Forza Italia vuole passare dalla legittima difesa al diritto alla difesa».

«DIFESA SEMPRE LEGITTIMA»
Un gioco di parole al pari di quello coniato dal leader leghista Matteo Salvini, per il quale «la difesa è sempre legittima» e poi spiegando sulla sua pagina Facebook che «il Parlamento approvi subito la proposta della Lega sulla legittima difesa, sempre e comunque. Un morto è sempre una brutta notizia, ma se invece di rubare fosse andato a lavorare, quel tizio oggi sarebbe vivo. Io sto con il ristoratore, io sto con chi si difende!».

D'accordo con Salvini anche la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni che dà la sua «solidarietà al ristoratore di Lodi» e spiega che «per Fratelli d'Italia la difesa è sempre legittima e se entri nella mia proprietà di notte per rubare, nella migliore delle ipotesi, io ho il diritto di difendermi». Anche lei poi ricorda che «per sancire questo sacrosanto principio, abbiamo già da anni depositato alla Camera una proposta di legge, arenata dalla sinistra che è sempre troppo impegnata a difendere i delinquenti e a farli uscire della galera piuttosto che a fare leggi per tutelare la sicurezza degli italiani».

L'ITER ALLA CAMERA
Anche la coordinatrice forzista della Lombardia, Maria Stella Gelmini, nella mattinata di ieri ha chiesto che «il Pd calendarizzi la mia proposta di legge sulla legittima difesa ferma in commissione da due anni. Basta tenere nel cassetto provvedimenti importanti per il Paese». Di fatto la legge sulla riforma delle legittima difesa calendarizzata in conto dell'opposizione era stata già discussa in commissione e il 21 aprile del 2016 approdò in aula.

Una legge partita dalla proposta del leghista Nicola Molteni che prevedeva un solo articolo, considerato molto permissivo dalla maggioranza di centrosinistra che alla vigilia dell'arrivo in aula lo stravolse completamente tra le proteste del centrodestra. In aula poi Antonio Marotta di Area Popolare chiese il ritorno in commissione per ulteriori approfondimenti, richiesta passata con 160 voti di scarto e tra le proteste della LegaNord che gridò all'insabbiamento.

LA COMMISSIONE
Ed effettivamente per 10 mesi, di questa legge si sono perse le tracce. Fino al 16 febbraio scorso quando la commissione giustizia, su pressioni della Lega Nord, ha di nuovo avviato l'esame della proposta Molteni, insieme alle altre proposte presentate sull'argomento presentate da La Russa (Fdi), Marotta (Ap) Faenzi (Ala), Gelmini (Fi), Fontana (Fi), Formisano (Mdp) ed Ermini (Pd). Da allora però, tutto è fermo perché nel frattempo la commissione si è dedicata ad altre leggi richieste dal calendario dell'aula, da quella sugli orfani degli omicidi domestici a quella sui testimoni di giustizia.
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