Via alla legge sul whistleblowing, ma Mattarella scrive a Gentiloni

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
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Giovedì 30 Novembre 2017, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 12:31
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge sul cosiddetto "Whistleblowing", approvato in via definitiva dalla Camera lo scorso 15 novembre dedicato alle denunce da parte dei dipendenti della pubblica amministrazione. Ma nel farlo, come già accaduto per il codice antimafia, ha scritto al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni dando alcune precisazioni.
«​Il provvedimento - si legge nel testo della missiva, divulgato dal Colle - persegue lo scopo di tutelare l'attività di segnalazione di condotte illecite attraverso la garanzia dell'anonimato, la protezione nei confronti di misure discriminatorie o ritorsive incidenti nell'ambito del rapporto di lavoro, nonchè mediante la previsione di una giusta causa per quanto concerne la rivelazione di notizie coperte da determinati obblighi di segreto. È evidente che la legge non mette in discussione il segreto delle indagini di cui all'articolo 329 del Codice di procedura penale, poichè, in caso contrario, verrebbero compromessi l'integrità e il corretto esercizio dell'azione penale e vulnerati di conseguenza i principi costituzionali che regolano l'attività degli organi giudiziari.
E' anche da rilevare che le disposizioni recate dal provvedimento non incidono ovviamente sull'autonomia e sull'indipendenza della magistratura, né quindi sulla posizione e sulle funzioni che sono dalla Costituzione attribuite al Consiglio superiore della magistratura
»​. Un modo di specificare alcuni passaggi delicati della legge che codifica  come i dipendenti dello stato potranno segnalare gli abusi dei propri superiori. Uno strumento da cui sono esclusi i magistrati, in quanto potere dello Stato autonomo dagli altri.

 
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