«Il provvedimento - si legge nel testo della missiva, divulgato dal Colle - persegue lo scopo di tutelare l'attività di segnalazione di condotte illecite attraverso la garanzia dell'anonimato, la protezione nei confronti di misure discriminatorie o ritorsive incidenti nell'ambito del rapporto di lavoro, nonchè mediante la previsione di una giusta causa per quanto concerne la rivelazione di notizie coperte da determinati obblighi di segreto. È evidente che la legge non mette in discussione il segreto delle indagini di cui all'articolo 329 del Codice di procedura penale, poichè, in caso contrario, verrebbero compromessi l'integrità e il corretto esercizio dell'azione penale e vulnerati di conseguenza i principi costituzionali che regolano l'attività degli organi giudiziari.
E' anche da rilevare che le disposizioni recate dal provvedimento non incidono ovviamente sull'autonomia e sull'indipendenza della magistratura, né quindi sulla posizione e sulle funzioni che sono dalla Costituzione attribuite al Consiglio superiore della magistratura». Un modo di specificare alcuni passaggi delicati della legge che codifica come i dipendenti dello stato potranno segnalare gli abusi dei propri superiori. Uno strumento da cui sono esclusi i magistrati, in quanto potere dello Stato autonomo dagli altri.
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