Legge di Stabilità, bonus bebè mensile per redditi fino a 90 mila euro. Bollinatura della Ragioneria. Ultimo passaggio al Colle

Legge di Stabilità, bonus bebè mensile per redditi fino a 90 mila euro. Bollinatura della Ragioneria. Ultimo passaggio al Colle
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Mercoledì 22 Ottobre 2014, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 07:51

Arriva, a una settimana dal varo da parte del Consiglio dei ministri, l'attesa 'bollinatura' della Ragioneria generale dello Stato alla legge di Stabilità per il 2015-2017.

L'ultimo passaggio tecnico prima dell'ok del presidente della Repubblica, che potrebbe arrivare già nelle prossime ore. E mentre resta alta la tensione con le Regioni, con l'incontro fissato per domattina prima slittato poi riconfermato, arrivano i primi chiarimenti su alcune delle misure che più hanno fatto discutere nelle ultime ore, dalle pensioni erogate il 10 del mese, che alla fine interesseranno solo chi ha il doppio assegno Inps-Inpdap, alla 'formulà del 'bonus mammè, che sarà mensile per redditi fino a 90mila euro.

Il testo, come ricorda il Tesoro, era già stato «anticipato» al Colle ieri, e oggi è stato corredato di tabelle e relazione tecnica dopo il via libera della Ragioneria.

Questo dopo che in queste ore si è terminato di 'affinarè le proposte, approvate 'salvo intesè nella riunione del governo di mercoledì scorso. E gli uffici del Quirinale dovrebbero a questo punto procedere con un esame attento ma anche rapido della manovra, nella quale è stato dettagliato, tra l'altro, il funzionamento del nuovo bonus bebè (una delle sollecitazioni che sarebbero arrivate proprio dal Colle). Il sostegno alla natalità sarà proprio come ha annunciato il premier, Matteo Renzi, (che oggi con diversi ministri ha visto di nuovo Napolitano, a una colazione tutta rivolta alla Ue in vista del Consiglio europeo): verrà infatti «erogato mensilmente» alle neomamme fino al limite dei 90mila euro di reddito, ha precisato via Twitter il ministero dell'Economia, dopo che erano circolate ipotesi di un assegno annuale e legato all'Isee (l'indicatore della situazione economica equivalente).

Una ipotesi che è comunque stata vagliata (fino a valore dell'Isee per nucleo familiare non superiore a 30mila euro) ma che sarebbe di complessa applicazione. E in attesa che il ddl approdi a Montecitorio, è arrivata anche la precisazione (dall'Inps ma anche dal Mef, sempre con un 'cinguettiò, e infine anche dal ministro del Welfare Giuliano Poletti) sul pagamento delle pensioni il 10 del mese, che aveva fatto infuriare i sindacati per l'ennesimo 'accanimentò contro i pensionati. Saranno infatti gli 800mila che hanno la doppia pensione Inps-Inpdap (cioè che hanno lavorato sia nel pubblico che nel privato) che dal prossimo anno riceveranno l'assegno previdenziale il 10 del mese, mentre gli altri 15 milioni continueranno a riceverla con le scadenze attuali (il primo giorno del mese se la pensione è dell'Inps, il 16 se è dell'Inpdap).

E stando alle parole del ministro del Lavoro la manovra non conterrà nemmeno «interventi a favore dei forestali della Calabria», mentre dovrebbero essere confermate le risorse per i lavoratori socialmente utili di Campania e Sicilia. Il vero nodo politico da sciogliere rimane quello coi governatori, che chiedono di rimodulare i 4 miliardi di tagli a loro carico che rischiano altrimenti di incidere sui servizi, dalla sanità al trasporto pubblico. Mentre è stato ufficialmente rinviato al 30 ottobre il faccia a faccia con i sindaci, domattina ci sarà invece l'incontro a Palazzo Chigi con le Regioni, riunite fino a tarda sera per mettere a punto una proposta unitaria (di non semplice composizione, viste in particolare le rimostranze dei territori a guida leghista che puntano i piedi su costi standard e differenze tra virtuosi e non virtuosi).

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