Legge elettorale, emendamento del Pd blinda i vincitori nei collegi. Berlusconi: al voto a breve

Legge elettorale, emendamento del Pd blinda i vincitori nei collegi. Berlusconi: al voto a breve
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Sabato 3 Giugno 2017, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 11:05

Il Pd ha presentato un emendamento alla legge elettorale a prima firma di Alan Ferrari, per ridurre il numero dei collegi uninominali da 303 previsti dal testo Fiano a 232. In questo modo si risolverebbe il problema dei cosiddetti collegi sopranumerari, cioè i casi in cui i candidati dei partiti più grandi pur risultando primi nei rispettivi collegi, non
verrebbero eletti. Su questo è in corso la trattativa con gli altri partiti. I lavori della commissione, che dovrà votare i circa 780 emendamenti, riprendono oggi.

Il testo su cui era stato trovato l'accordo prevede 303 collegi uninominali ma essi non sono maggioritari, bensì hanno un riparto proporzionale: un po' come la vecchia legge del Senato in vigore tra il 1948 e il 1992. Nelle Regioni «monocolore», dove i candidati di un grande partito vincono in molti collegi, qualcuno di essi potrebbe non risultare eletto: infatti tra i vincitori si fa una graduatoria in base alle percentuale di voto ottenuta. È il caso, per
esempio, delle Regioni Rosse per il Pd o di alcune Regioni del Sud (Sicilia) per M5s. L'emendamento Ferrari diminuisce il numero dei collegi a 232, quelli del Senato del Mattarellum. In tal modo i collegi sarebbero già definiti, e diminuirebbe la possibilità di collegi sopranumerari. Naturalmente questo porterebbe un simmetrico aumento degli
eletti con i listini proporzionali che salirebbero da 303 a 374. I partiti che hanno sottoscritto l'accordo (Pd, M5s, Fi, Lega e Si) stanno ora trattando una intesa su questo punto.

Intanto Lorenzo Guerini, coordinatore del Pd, avverte che i Dem hanno rinunciato a molte posizioni per arrivare a un accordo condiviso, ma che a questo punto senza l'intesa tra i 4 gruppi maggiori non ci sarà una nuova legge. Stempera le polemiche anche Alessandro Di Battista che, nel rivendicare che senza M5s non si sarebbe potuto fare nulla, ricorda che gli iscritti del Movimento hanno votato e che i parlamentari devono rispettare il mandato ricevuto.

«Tenetevi pronti. Se l'accordo sulla legge elettorale andrà avanti nei termini in cui l'abbiamo impostato, fra pochi mesi saremo in condizione di tornare alle urne, di mettere finalmente gli italiani in condizione di scegliere da chi vogliono essere governati, dopo quattro esecutivi che si sono succeduti senza essere stati scelti dagli elettori. Ovviamente si tratta di una battaglia decisiva per il futuro del nostro paese, per la nostra democrazia e anche per Forza Italia. Una battaglia che il centrodestra deve vincere per governare e portare il paese fuori dalla crisi». Lo scrive il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un passaggio del messaggio inviato al coordinamento cittadino di Forza Italia Giovani di Crotone.

«Consiglio lettura intervista Renzi a Sole 24h. Pochi spunti interessanti, molte ovvietà sull'economia, un fiume di parole per nascondere un solo con concetto: #paolostaisereno. Vorremmo sbagliarci perché tifiamo Italia, noi». Lo scrive su Facebook il leader di Ap Angelino Alfano commentando l'intervista di Renzi al Sole24ore facendo riferimento al famoso "Enricostaisereno" detto da Renzi all'allora premier Letta poco prima di costringerlo alle dimissioni.

«Basta, faccio un appello a Renzi, a Grillo, a Berlusconi: scegliete, fate in fretta, portate in Parlamento quello che volete, noi non porremo ostacoli. Ma fate votare gli italiani!». Così il segretario nazionale della Lega Nord, Matteo Salvini, questa mattina a Piacenza per sostenere il candidato sindaco del centrodestra Patrizia Barbieri. «Le emergenze italiane - dice - sono immigrazione e disoccupazione e questi stanno a parlare di listini bloccati, scorporo e circoscrizioni. Basta! O fanno in fretta oppure ribaltiamo il tavolo». 

Sul tema delle alleanze e del riavvicinamento a Berlusconi, «chi è lontano da Renzi è vicino a noi», ha detto ancora Salvini. «L'unica cosa importante - ha aggiunto - è mandare a casa prima possibile il partito dei disastri, cioè il Pd. Spero che tutto il centrodestra abbia la stessa idea e nessuno tenga il piede in due scarpe».

«Italiani non fatevi fregare da chi dice di voler restituire la parola agli italiani e poi si accorda o tace sullo schifo delle liste bloccate nella legge elettorale. Imporre all'Italia altri 5 anni di parlamentari nominati che non rispondono al popolo ma al capo, per Fratelli d'Italia non è tollerabile. Vogliamo votare subito e vogliamo che siano gli italiani a scegliere da chi farsi rappresentare e governare, non i partiti con un grande inciucio». Lo afferma il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ad Asti per la campagna elettorale per le elezioni amministrative.

 

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