Lega, Salvini commissaria il partito in Veneto: Zaia candidato presidente all'unanimità

Lega, Salvini commissaria il partito in Veneto: Zaia candidato presidente all'unanimità
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Lunedì 2 Marzo 2015, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 11:24

Il Consiglio federale della Lega ha ratificato all'unanimità la candidatura del governatore Luca Zaia a presidente del Veneto alle elezioni regionali del prossimo maggio. Giampaolo Dozzo è stato poi nominato commissario ad acta per la gestione della Liga Veneta durante la fase delle elezioni regionali.

Dopo la riunione il segretario della Lega Matteo Salvini ha dichiarato: «Né vinti né vincitori, si riparte compatti». Il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti ha commentato: «Folle non tornare a governare insieme, Lombardia e Veneto esempi di buon governo». «Ho chiesto, e il Federale mi ha dato mandato all'unanimità, che l'ultima parola sulle alleanze spetta a me», ha poi precisato Salvini, parlando delle Regionali.

Anche sulle liste e candidature venete «Milano non ci mette becco - ha aggiunto -, lascio tranquillamente libertà di scelta, ma si vota in cinque Regioni e devo garantire omogeneità».

«Quelli che si aspettavano spaccature o sfide varie sono rimasti male: nessuno ha vinto in pieno, nessuno ha perso su tutta la linea, ma il Movimento è compatto e ha un suo candidato in Veneto», ha detto ancora Salvini. «Per quanto mi riguarda ha vinto il Veneto e non Salvini, ora si parte con i progetti» per far vincere Zaia «ricandidato all'unanimità», ha detto proseguito il segretario della Lega.

Il Consiglio federale della Lega ha poi chiesto al sindaco di Verona, Flavio Tosi, da tempo in rotta di collisione con Salvini e Zaia, di decidere tra il Movimento e la Fondazione che fa capo a lui. Il massimo organo decisionale del Carroccio avrebbe deciso la incompatibilità tra le due cose chiedendo a Tosi una riposta a tempi brevi. «È una questione di coerenza e in base allo Statuto, tutti faranno la scelta più saggia: non prendo in considerazione ipotesi che qualcuno esca dalla Lega», ha detto Salvini.

«Rispettiamo questa decisione che serve a fare chiarezza». Coosì il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni ha commentato la decisione del Consiglio federale della Lega Nord. Maroni ha precisato «non è un ultimatum, è stata presa una decisione di incompatibilità in termini di statuto» e «ci sono state delle opinioni divergenti». Tosi da parte sua «si è riservato di valutare alcuni episodi - ha spiegato Maroni - che sono stati citati come conferma di questa tesi però la decisone del federale è questa». «Non è la prima volta - ha concluso il governatore lombardo - ci sono stati dei precedenti e quindi rispettiamo questa decisione che serve a fare chiarezza».

Dozzo, 61 anni, trevigiano, ex parlamentare, già sottosegretario all'agricoltura con Zaia ministro, è una figura "istituzionale" già impiegata dalla Lega per dirimere momenti difficili. Come nel gennaio 2012, quando fu nominato capogruppo del Carroccio alla Camera al posto di Marco Reguzzoni, nel pieno della sfida tra l'allora segretario Umberto Bossi e Roberto Maroni.

«Fiducioso» sul fatto che «si troverà una soluzione in Veneto» nel braccio di ferro tra Tosi e Zaia, e convinto che il sindaco di Verona «non uscirà dalla Lega», ha detto Dozzo. «Non è un commissariamento della Liga - ha spiegato Dozzo -. Ho parlato al telefono con Salvini, che mi ha comunicato la nomina. Sarò un mediatore-commissario, responsabile della fase pre-elettorale in Veneto». «Potrò avere l'ultima parola? Questo solo in ultima istanza - ha aggiunto - Io sarò a disposizione di tutte le parti per trovare una soluzione. Se a tutti stanno a cuore le sorti della Liga Veneta penso che ci si arriverà». «Sono in Lega dall'82 - ha concluso - Zaia e Tosi li ho visti crescere. Il mio metodo è ascoltare tutti e trovare soluzioni che siano partecipate».