Regione Lazio, avanza la candidatura di Parisi: lui chiede garanzie sul progetto di Energie

Regione Lazio, avanza la candidatura di Parisi: lui chiede garanzie sul progetto di Energie
di Mario Ajello
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Mercoledì 24 Gennaio 2018, 10:21
Silvio Berlusconi ha preso in mano la matassa Lazio che resta ingarbugliata ma oggi dovrebbe finalmente risolversi la questione della candidatura del centrodestra alla presidenza regionale. Stefano Parisi, il leader di Energie per l'Italia, è la persona su cui il Cavaliere punta con molta forza. Lo ha chiamato più volte in queste ore, ha perorato la validità di questa candidatura nel vertice ad Arcore sul Lazio, cui hanno preso parte anche Tajani, Ghedini, Romani, Brunetta.
«E' una figura nuova, allarga il bacino dei nostri consensi, è stato bravissimo a Milano come candidato sindaco sfiorando il successo, è competente e liberale, non appartiene alla casta dei politici, è romano anche se si è milanesizzato, e può rappresentare una scossa innovativa». Questo l'elogio appassionato di Berlusconi. Tajani, che sul Lazio ha molta voce in capitolo e all'orecchio del Cavaliere la sua voce pesa su tutto, è favorevole a questa candidatura. Fratelli d'Italia anche: Giorgia Meloni non fa problemi, non s'impunta sull'ipotesi Fabio Rampelli (e non ci si impunta neanche lui), e l'idea che Parisi sia capace di allargare il campo è gradita anche alla leader della destra.

IL BORSINO
Il problema allora è Salvini? Neppure. «Per me a questo punto l'importante è che si chiuda», dice il leader leghista. Il quale con Parisi ha un ottimo rapporto (girava con la felpa «vota Stefano Parisi» alle comunali di Milano), ne ha visto le potenzialità proprio nella partita per il capoluogo lombardo e in più il leader di Energie per l'Italia è schieratissimo nel sostegno al leghista Fontana come aspirante governatore al Pirellone. I problemi sono un po' in Forza Italia. In qualche sua parte che in queste ore ricorda: «Ha parlato male di noi, ha detto appena l'altro giorno che siamo vecchi e chiusi all'innovazione» (e infatti alle politiche il movimento parisiano e il centrodestra vanno divisi). Ma essendoci il volere di Berlusconi, tutto il resto conto poco. Anche Gasparri, che ieri più volte è salito e sceso nel borsino della candidatura e che comunque è risultato sia pure di poco il più gradito agli elettori laziali nell'ultimo sondaggio Egm tra i tre nomi possibili (il suo, quello di Rampelli, quello di Pirozzi), è tutt'altro che ostile all'ipotesi Parisi di cui è amico.

IL DIVARIO
Dunque no problem e il leader di Energie per l'Italia sarà lo sfidante di Zingaretti, che è circa dieci punti più avanti nei sondaggi rispetto a qualsiasi esponente del fronte berlusconiano? I nodi da sciogliere per il via libera sono due. Parisi è pronto ad accettare, infatti, ma a certe condizioni. Che non sarebbero, secondo fonti di Energia per l'Italia, i cinque posti in lista con Forza Italia che si dice lui abbia chiesto - ma nel suo movimento assicurano che non è vero - e si tratta invece di altre questioni. Parisi non accetta di rinunciare, per una candidatura come questa nel Lazio, al suo progetto politico in cui crede assai e che vede proiettato nel lungo periodo. E allo stesso tempo, far sparire il simbolo del suo partito - che si presenta alle elezioni e ha depositato il logo al Viminale e ha i suoi candidati - in nome dell'ingresso nel centrodestra laziale è una condizione che Parisi ritiene troppo onerosa. E così, ieri notte, Berlusconi ha cercato di pensare bene a come trovare la quadra, a come garantire anche le esigenze che pone Parisi, e in qualche modo è convinto di poter risolvere il rompicapo e di annunciare per oggi ciò che sembrava fatto ieri mattina e poi durante la giornata si è andato complicando. Al punto che a un certo punto, in questo flipper impazzito, Gasparri pareva a pochi passi dalla candidatura.

LA RINUNCIA NECESSARIA
Comunque vada, nel caso Parisi diventi il candidato resta però, ma vale anche per gli altri, il problema Pirozzi. Se si ritira, la partita per il centrodestra potrebbe diventare un po' meno complicata. E Parisi sarebbe intenzionato a giocarla. Lui non chiede alcun paracadute ma ci tiene a garantire vita e visibilità al suo movimento. Tra poche ore vedremo se ci sarà riuscito.
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