Referendum, si vota il 4 dicembre Renzi: «La partita è qui e ora, non restare ostaggi della palude»

Referendum, si vota il 4 dicembre Renzi: «La partita è qui e ora, non restare ostaggi della palude»
di Claudio Marincola
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Martedì 27 Settembre 2016, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 15:43

ROMA Il Consiglio dei ministri approva la proposta di Matteo Renzi: il referendum costituzionale si terrà domenica 4 dicembre, (seggi aperti dalle 7 alle 23). E il premier ha già stilato l'agenda del suo intenso tour elettorale: prima tappa giovedì prossimo a Firenze: «La partita è adesso, non ci sarà un'altra occasione», apre virtualmente la campagna per il Sì il leader democrat.

Come era prevedibile, fissata la data, si è scatenata la polemica. Il M5S che se la prende con il premier che «non ha consultato le opposizioni». E che ora, «come certi prestigiatori del gioco delle tre carte» pur di vincere» è disposto a tutto. «Ci avrebbe fatto votare a Natale o magari a Capodanno nella speranza di scoraggiare gli italiani», attaccano gli aficionados grillini. Renato Brunetta, capogruppo forzista alla Camera, alza i toni di svariati decibel. Accusa il leader democrat di voler «scappare dalla democrazia» e di essere «uno spudorato imbroglione». E lo avverte: «Anche sotto Natale sarà sconfitto».

Da Ercolano fa sentire di nuovo la sua voce Massimo D'Alema. «Se perde il referendum Renzi non se ne andrà», profetizza. Se prenderà «una sveglia sarà un po' meno arrogante», lo provoca. Il presidente di Italianeuropei è convinto che allungare di altri due mesi la campagna elettorale «in un Paese che è in crisi e con in Parlamento all'esame la legge di stabilità» sia «un gesto irresponsabile».

L'APPELLO
Appurato che un tentativo di spersonalizzare il referendum sarebbe tardivo e ormai vano, Matteo Renzi è pronto a partire lancia in resta. Lo dice, lo twitta, lo scrive su E-news: «La partita è tutta qui. Qui e ora. Chi vuole cambiare, ci dia una mano». E lo ripete a Rete 4 in serata, ospite di Quinta Colonna.

È lo spirito militante del Renzi che sa di giocarsi se non tutto moltissimo e ormai ragiona anche in termini organizzativi. E chiama l'adunata: su www.bastaunsi.it si raccolgono adesioni e contributi volontari.

SANTA BARBARA
«Questa Italia deve cambiare, non può rimanere ostaggio dei soliti noti, della solita palude che ha bloccato la crescita dell'ultimo ventennio», è il mantra renziano.
Vanno placandosi invece le polemiche per il testo scritto sulla scheda considerato dal fronte del No uno spot per il Sì. «Il quesito referendario è stato stabilito dalla legge non dal marketing - è la riposta del premier - vogliamo contenere i costi delle istituzioni sì o no? Vogliamo cancellare il Cnel sì o no? Vogliamo cambiare i rapporti Stato Regioni che tanti conflitti di competenza hanno causato in questi 15 anni si o no? Questo è il quesito referendario».
Ma, come dicevamo, sono le accuse di aver voluto allungare i tempi che alimentano il vespaio. Giorgia Meloni guarda al sodo: «Finalmente gli italiani conoscono la data di scadenza di questo governo abusivo: se vince il No Renzi va a casa».

«Santa Barbara benedetta, liberaci dal fuoco e dalla saetta», recita Barbara Saltamartini, che il 4 dicembre festeggerà il suo onomastico. «Che sia propizio pure per liberarci di Renzi e della riforma truff...», aggiunge la vice capogruppo della Camera della Lega. Non fa rima con il proverbio ma il concetto è chiaro.
Claudio Marincola