G20 sui Migranti: diritto di controllare i confini. Gentiloni: «Insufficiente»

G20 sui Migranti: diritto di controllare i confini. Gentiloni: «Insufficiente»
di Marco Conti
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Domenica 9 Luglio 2017, 09:18
dal nostro inviato

AMBURGO «L'Italia è dalla parte della ragione a prescindere dai passi avanti, del tutto insufficienti». «Non mi aspetto conversioni improvvise» da parte di vicini e alleati (Francia in testa ndr) ma «l'attenzione di tutti sul fatto che l'Italia sta facendo uno sforzo importantissimo, che rivendico a testa alta sul terreno del salvataggio e dell'accoglienza. Ma contemporaneamente i nostri vicini sanno che questo sforzo non può essere illimitato e fatto solo da noi». Il G20 si è chiuso ieri pomeriggio affrontando anche il tema dei migranti e dell'Africa. Gentiloni parla a Macron che nella stanza a fianco sta tenendo la sua conferenza stampa. «Siamo tutti consapevoli della differenza giuridica tra rifugiati e migranti economici. Ma questi sono oltre l'85% degli arrivi e quindi gestire e contenere i flussi è e sarà sempre più una sfida europea e globale».

Guardati dalla terrazza del G20 e di paesi che accolgono tra i due e i cinque milioni di migranti, gli ottantamila sbarcati sinora in Italia possono diventare poca cosa. E lo sarebbero ancora meno se in Europa scattasse in concreto quella solidarietà di cui sinora non si scorge traccia.

Nel documento finale del vertice si «riconosce la necessità di occuparsi sia dei rifugiati che dei migranti economici» che rappresentano oltre l'ottanta per cento del totale. Per Gentiloni è un fatto positivo perché si sottolinea «la necessità di uno sforzo globale, concertato e multilaterale, oltre al fatto che, e non è stato facile, è stato confermato il percorso delle Nazioni Unite che ha lanciato il global compat migration, il meccanismo globale in base al quale ciascun paese, anche lontano dalle aeree di crisi, com'è per esempio il Canada, può trovare il modo per farsi carico della situazione».

Tutte tessere di «un mosaico», come lo definisce Gentiloni, difficile da comporre dove l'accoglienza si unisce al lavoro da fare affinché i migranti restino a casa loro con progetti di investimento che l'Europa deve mettere in atto. E su questo viene facile al premier commentare anche le parole contenute nel libro in uscita di Matteo Renzi e quell'«aiutiamoli a casa loro» che ha scatenato tante polemiche: «La cosa che ha scritto Matteo in un libro che non ho letto ma ho visto sui giornali - lo leggerò nei prossimi giorni - è una cosa che se uno la vuole leggere in modo onesto è assolutamente ragionevole». Una difesa che Gentiloni accompagna al ricordo di quello che insieme a Renzi, e da ministro degli Esteri, ha fatto nel precedente governo. «Se poi uno - aggiunge - come accade nello specchio italiano, vuole leggere quelle parole aiutiamoli a casa loro' come a voler dire che se vogliono venire a casa nostra li mitragliamo, li cacciamo, sarebbe un'idea bizzarra e chi vedesse questa posizione come di chiusura nei confronti dei migranti si sbaglierebbe».

LE SANZIONI
Le sanzioni per i trafficanti di essere umani - chiesti dall'Europa - non ci sono nel documento finale perché non sono arrivate nemmeno al tavolo della trattativa. Però si sottolinea «il diritto sovrano degli Stati di gestire e controllare i loro confini e stabilire politiche» nell'interesse della sicurezza nazionale. Parole che piacciono a Trump che non ha abbandonato l'idea del muro con Il Messico, ma che potrebbero aiutare anche chi, in Europa, compra filo spinato.