Grillo, Pizzarotti punta alla nuova leadership del M5S: i dissidenti però sono schegge impazzite

Grillo, Pizzarotti punta alla nuova leadership del M5S: i dissidenti però sono schegge impazzite
di Claudio Marincola
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Venerdì 28 Novembre 2014, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 08:18
Nessuno lo dice ma qualcuno lo pensa: la rottamazione di Grillo. È l'ultima follia, quello che nessuno avrebbero mai immaginato. Eppure c'è uno scenario che porta dritto a Pizzarotti, il sindaco dissidente di Parma che il prossimo 7 dicembre ospiterà la convention dei «riformisti pentastellati». La Leopolda a 5Stelle. Pizzarotti è lo stesso che ieri intervenedo nello scontro ha chiesto «maggiore lucidità» a Grillo, poi la revoca del voto online sollevando dubbi sulla sua regolarità.

Il gruppo parlamentare è sceso da 109 deputati 102, i senatori, inizialmente 54, ora sono 39. Uno stillicidio che sta polverizzando il Movimento, dissolvendo il successo delle Politiche 2013 (9 milioni di voti).



Artini era già finito sulla griglia e se l'era cavata con pochi danni quando quelli della Casaleggio Associati definiti dagli altri “i cortigiani” - lo accusarono di utilizzare una piattaforma diversa da quella certificata dal Movimento: il portale Forum. Da quel giorno un vero chiarimento non c'è mai stato. Ma ora il parlamentare toscano stava di nuovo tornando in auge. Adriano Zaccagnini, ex 5 Stelle transitato nel frattempo in Sel, conosce meno bene i meccanismi che regolano i bioritmi dell'alveare grillino. Conflitti, complotti, gelosie. Spiega:«Sarebbe diventato il prossimo capogruppo alla Camera, era in aperto conflitto con Sibila, Di Stefano e Di Battista, membri anche loro della commissione Difesa. Artini però ha sempre svolto il suo lavoro - continua Zaccagnini - cercando risultati concreti per i cittadini attraverso il dialogo parlamentare e non la propaganda fine a se stessa».Una figura insomma troppo indipendente per non risultare scomoda ai due guru Grillo e Casaleggio.



LA SPIA PD

La marcia su casa Grillo è la nemesi. Il boomerang che si aggiunge alla contestazione contundente di Genova Grillo, «stanco e annoiato», sarebbe sul punto di estendere il vaffa i suoi parlamentari. E i primi due vaffa sono già partiti. Diverse le accuse mosse dietro le quinte a Paola Pinna (che non ha partecipato alla marcia). La più pesante è passare notizie al Pd. Paola Carinelli, uno dei cosiddetti falchi, lo ha scritto chiaro e tondo sul suo profilo facebook: «Mi sono rotta le p...del buonismo, per cui mi tolgo un paio di sassolini dalle scarpe sui due personaggi in questione: una, oltre a non voler rendicontare, ha assunto come collaboratore un giornalista vicino al Pd al quale potrebbe passare informazioni; l'altro ha avuto accesso al server del gruppo e con la sua azione ha esposto tutto il gruppo parlamentare a rischi penali. Non pago ha clonato il portale a fini presumili di phishing che è reato. Da tempo queste due persone non sono più del M5S, altrove sarebberp state sbattute fuori con una firma, da noi decidono gli iscritti».