2016. E detta le regole. Beppe Grillo si prepara a lanciare in pompa magna la sfida a Matteo Renzi e cerca di cavalcare l'onda dell'anti-politica mai così in alta come in questi giorni tra il caso-De Luca e il processo di Mafia Capitale che sta entrando nel vivo. Due spot che valgono più di mille comizi. L'ex comico, sul blog, smentisce le voci di un allargamento delle candidature per il Campidoglio oltre a quelle degli attuali 4 consiglieri in
lizza a Roma, Ma proprio la lettura delle regole del Movimento introduce un'innovazione dell'iter per la scelta dei candidati. Si dettano le condizioni
per richiedere la certificazione degli aspiranti candidati. Oltre ai noti
divieti per gli iscritti ad altri partiti, per i condannati
anche con sentenza non definitiva e nei confronti di quanti abbiano già ricoperto due mandati elettorali, nel fax- simile per la richiesta di certificazione è precisato che «per le elezioni comunali dei capoluoghi di provincia, i candidati
potranno risiedere in uno dei comuni appartenenti a quella provincia». Una regola che non vale per i capilista ma che consente, volendo, di allargare la cerchia degli iscritti al Movimento alla candidatura per le liste. «Tutti i cittadini» potranno dire la loro sulle candidature esprimendo il loro gradimento per l'uno e per l'altro dei candidati, non essendo
esplicitamente scritto che lo possano fare solo i cittadini residenti nel comune del candidato.
Il M5s ribadisce inoltre che
la formazione della lista e la scelta del candidato sindaco per di Roma saranno fatte dagli iscritti e dagli attivisti. Non ci saranno perciò nomi calati dall'alto, nè commissariamentì. Ma le voci che vorrebbero magistrati in corsa per il Campidoglio e personaggi di spicco nelal squadra si rincorrono. Staremo a vedere.