Grillo: «Il direttorio non c'è più, a decidere è solo il movimento»

Grillo: «Il direttorio non c'è più, a decidere è solo il movimento»
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Venerdì 11 Novembre 2016, 20:51 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 19:34

«Io faccio da pianificatore familiare. A decidere è il movimento, il direttorio non c'è più, ci sono le commissioni e c'è un un programma, quando le cose non sono nel programma si votano in rete. Diamo dei mezzi ai cittadini di poter dire una cosa. Io ho il compito di dire che se sei condannato ti sospendo se non sei innocente te ne vai, se vai fuori il codice etico ti mando via». Lo afferma Beppe Grillo, leader M5s a Euronews.

Poi, sull'ipotesi di fare il premier, Grillo risponde: «Io sono un commediante, non sono un leader, glielo giuro. Il leader è il Movimento, io posso fingere da buon commediante di essere un leader. Non ho nessuna ambizione di diventare presidente del consiglio, assolutamente». Il leader M5S ha poi definito la nascita del Movimento un'impresa «impossibile. Un manager, Casaleggio, e un comico, senza soldi, in 7 anni fanno un movimento politico che è diventato tutto questo. Noi siamo un Movimento di disadattati ma anche in questo c'è poesia, è bellissimo».

Grillo ha quindi parlato della riforma del sistema elettorale: «Con questo Italicum se andiamo al ballottaggio noi vinciamo, ora devono escogitare qualche meccanismo per cui noi non avremo i numeri per andare al governo». E a chi gli domanda di fare una previsione su quando il M5S vincerà le politiche, dice: «quel giorno arriverà presto, appena andiamo alle elezioni, vedrete...».

Infine il leader del M5S è intervenuto sulla battaglia di Matteo Renzi in Europa e la critica alle istituzioni europee: «Quando hai una copia e capisci che è tale, rafforzi l'originale. Se lui vuole fare un referendum sull'euro, sul fiscal compact, assolutamente siamo con lui. Non ho preconcetti sulle idee ma sulla persona, che per me è assolutamente inaffidabile. Ma se i contenuti sono condivisibili, io non ho alcun problema».

Ma il leader del M5S ha parlato anche dell'elezione di Trump come presidente degli Stati Uniti: «È l'apocalisse dell'informazione tradizionale. Questo pannocchia, chiamato così affettuosamente, non ha grandi qualità culturali ma è stato contrastato con notizie terrificanti, l'establishment che lo attaccava, ma non ha funzionato. Questa è l'apocalisse dell'informazione tradizionale. Televisioni e giornali non capiscono niente, non anticipano niente e capiscono solo adesso che i diseredati hanno un altro media che è la rete. L'informazione ha l'alibi di dire voi non avete un progetto politico, voi non siete in grado, siete degli imbecilli, dei dilettanti. E i dilettanti si stanno prendendo il mondo. Noi andremo governare e i media diranno: come hanno fatto?».

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