LA MORSA
E sulle tensioni interne: «I vertici del Movimento sono insoddisfatti di me? ha dichiarato Raggi serafica - Direi proprio di no». «Le precisazioni sul blog sono necessarie, tutto ciò che fa o dice Virginia si riverbera sulla possibilità che abbiamo di vincere le prossime politiche», commentano fonti interne al Movimento che osservano la situazione lontano dalla città eterna. Luigi Di Maio, grande sponsor di Virginia, e candidato in pectore a Palazzo Chigi ieri ha sentito la necessità di slegare il suo destino da quello di Raggi: «Non useremo Roma per andare al governo del Paese». A lui, infatti, tocca il compito di fare ammissioni eloquenti e riportare alla realtà le promesse di Raggi e Muraro che solo pochi giorni fa avevano dato l'ultimatum ai sacchetti di immondizia abbandonata: 20 agosto. Promessa che Di Maio dà già per persa: «La nostra colpa a Roma scrive - è non avere risolto in venti giorni le emergenze create dai partiti in vent'anni». Ecco perché Di Maio ha deciso di allargare ulteriormente la cerchia di persone fidate per condividere la tensione, e dare il segnale a Virginia Raggi che non è sola e che può e deve fidarsi. Il vicepresidente della Camera sta schierando in campo per lei tutti i suoi uomini: dal deputato Alfonso Bonafede, designato un mese fa come responsabile enti locali per il centro e la Sardegna, fino al suo responsabile delle relazioni istituzionali Vincenzo Spadafora. Allo stesso tempo Di Maio fa capire un governo M5S è possibile al di là della Capitale.
LE NOMINE
Al di là dei post la situazione è ancora molto magmatica. La sindaca non ha un portavoce: il giornalista in prestito dalla Camera Augusto Rubei, che le ha seguito la campagna elettorale, è finito al centro delle guerre intestine dei pentastellati. Ora è in ferie ma se ritornerà in Comune si occuperà di strategie della comunicazione, ma dietro le quinte. Per il ruolo di portavoce i contatti di queste ore portano al cronista dell'Ansa Teodoro Fulgione. La pratica è nelle mani di Rocco Casalino. Di sicuro però le nomine dello staff non saranno affrontate nemmeno oggi, quando tornerà a riunirsi la giunta (sono previsti gli inquadramenti di 4-5 figure di supporto degli assessorati e basta). Tutto il resto è bloccato e potrebbe essere così fino a settembre Anche perché «Virginia» (staccherà qualche giorno dal 16 agosto al 20). In questo clima di unanimismo un po' di facciata torna in auge il grande sconfitto delle primarie: Marcello De Vito. Dopo giorni passati a difendere Muraro e a pubblicare i video dell'avvio dell'era Raggi, nelle bacheche è comparso quello che viene finalmente considerato un vero provvedimento Cinque Stelle. Il titolo è eloquente: Fatti non parole e riguarda il taglio delle auto di servizio e dei permessi ztl. Ma il borsino è soggetto a continue oscillazioni.
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