Genovese, primo sì all'arresto con i voti Pd

Genovese, primo sì all'arresto con i voti Pd
di Diodato Pirone
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Giovedì 8 Maggio 2014, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 09:30
La giunta per le autorizzazioni della Camera ha detto ”s” alla richiesta di autorizzazione all'arresto del deputato Pd Francantonio Genovese accusato dalla Procura di Messina di associazione per delinquere in relazione alla gestione di corsi di formazione.



Una maggioranza formata da Pd, M5S e Sel con 12 voti ha bocciato la relazione di Antonio Leone (Ncd) che sosteneva le ragioni del ”no” adducendo l'esistenza di fumus persecutionis. Cinque i voti contro l'arresto (Fi, Ncd, Lega). Il presidente Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) non ha partecipato al voto. Ora toccherà all’aula, probabilmente la prossima settimana, esprimere il voto definitivo. La decisione sarà presa lunedì dalla conferenza dei capigruppo.

Secondo La Russa: «Qualche deputato in commissione ha espresso l'opinione che sia meglio sottoporre la questione al giudizio dell'Aula dopo le elezioni ma altri hanno manifestato l'esigenza di una decisione al più presto. La scelta attiene alla presidenza della Camera». E intanto, dopo la bocciatura di Leone, è stato nominato un nuovo relatore per sostenere in Aula la posizione a favore dell'autorizzazione all'arresto: è il deputato del Pd Franco Vazio.



I PRECEDENTI

Soltanto in cinque casi la Camera ha concesso l'autorizzazione ad arrestare un deputato. Cinque deputati condannati all'arresto dal voto dell'aula, che ha l'ultima parola sulla proposta che viene dalla giunta per le autorizzazioni. Tre dei deputati riuscirono a fuggire dall'Italia prima di essere portati in carcere, due finirono dietro le sbarre. Il primo caso fu quello di Francesco Moranino (1955). Era un ex partigiano eletto con il Pci accusato di omicidio plurimo per l'eccidio di un gruppo di agenti delle truppe alleate scambiati dai partigiani per spie naziste. Moranino fuggì in Cecoslovacchia. Fu graziato nel ’65. Poi Sandro Saccucci (1976) Deputato del Movimento social , fu accusato di aver ucciso un ragazzo durante scontri a Sezze Romano. La Camera concesse l'autorizzazione all'arresto ma Saccucci riuscì a fuggire in Gran Bretagna.

Nel 1983 Toni Negri, Filosofo e teorico della lotta anticapitalista, fu arrestato nel '78 con l'accusa di essere una delle menti del terrorismo rosso. Nel 1983 si candidò alla Camera con i Radicali durante il periodo di carcerazione preventiva. Una volta eletto, Negri fu scarcerato ma pochi mesi dopo fuggì in Francia. Tornò nel 1997 per finire di scontare la sua pena.



Massimo Abbatangelo (1984). Era un deputato del Movimento Sociale Italiano. Di fronte all'accusa di detenzione illegale di materiale esplosivo che sarebbe poi servito per la strage del Rapido 904, la Camera ne autorizzò l'arresto. Nel 1991 Abbatangelo fu condannato in primo grado all'ergastolo e fu assolto in appello dal reato di strage, ma fu condannato per detenzione dell'esplosivo. Fu il primo a scontare effettivamente il carcere dopo la condanna.

E veniamo ai giorni nostri. Nel 2011 Alfonso Papa, magistrato napoletano, eletto alla Camera con il Pdl, fu coinvolto nello scandalo P4, subì l'arresto dopo che la Camera concesse l'autorizzazione. Rimase in carcere per 101 giorni, poi gli furono concessi gli arresti domiciliari. In seguito, nel 2012,il tribunale del riesame dichiarò illegittimo il suo arresto.

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