Forza Italia all'opposizione, governo appeso a sei senatori

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Martedì 26 Novembre 2013, 20:28
Solo sei voti di scarto. Il Senato, dopo l'addio di Forza Italia a Letta, diventa un posto insidioso per il governo. La maggioranza c'è, ma da oggi è vietato assentarsi o distrarsi nelle votazioni, anche se c'è sempre il salvagente dei senatori a vita nominati la scorsa estate da Napolitano. I numeri sono decisamente più tranquilli alla Camera, dove tra la maggioranza e la 'nuovà opposizione ci sono quasi 150 voti di differenza.



I nuovi numeri. Ma vediamo da vicino il nuovo pallottoliere politico. Complessivamente Letta perde 71 voti al Senato (i 62 di Forza Italia e 9 di Gal) e 67 alla Camera. Per effetto dello strappo di Berlusconi ora il governo ha a Palazzo Madama 167 voti, solo sei in più della maggioranza assoluta (161 voti). Un pò meglio andrebbe se non solo Mario Monti ma anche tutti gli altri cinque senatori a vita votassero in massa in favore del governo: ma Carlo Azeglio Ciampi e Claudio Abbado sono gravemente malati e non possono essere «arruolati» , mentre i restanti tre (Renzo Piano, Carlo Rubbia e Elena Cattaneo) finora si sono visti poco e non è detto che diventino improvvisamente assidui del Senato.



Maggioranza sul filo in Senato. Comunque sia, da oggi Letta può contare su 107 senatori Pd (sarebbero 108 ma Pietro Grasso, in quanto presidente del Senato, per prassi non vota), 30 del Nuovo centrodestra (i 29 componenti del gruppo al quale va aggiunto il senatore alfaniano Luigi Compagna, formalmente ancora con Gal), 20 di Scelta Civica, 10 del gruppo autonomisti. Il totale fa 167. Contro il governo, invece, ci sono 148 senatori, così suddivisi: 62 di Forza Italia, 50 del movimento cinque stelle, 9 di Gal, 7 di Sel e 4 transfughi del M5s.



Camera "blindata". A prova di bomba, invece, la situazione della Camera. A Montecitorio la maggioranza può contare su 386 voti (70 in più di quella assoluta che quota a 316), l'opposizione si ferma a 243. Per Letta ci sono 293 deputati Pd, 46 di Scelta Civica, 29 del nuovo centrodestra, 18 del gruppo misto (socialisti e centro democratico). Contro l'esecutivo, invece, 67 deputati di Forza Italia, 20 della Lega, 9 Fdi, 106 del M5s, 36 di Sel (non va conteggiata la Boldrini che in quanto presidente non vota) 4 del gruppo misto. Insomma, i problemi numerici non possono venire da Montecitorio.



Il governo. Per quanto riguarda la composizione del governo l'addio di Forza Italia non porta con sé troppe grane.
Nessun ministro del centrodestra è di Forza Italia. Solo due sottosegretari e un viceministro hanno la casacca del partito di Berlusconi: si tratta di Jole Santelli (sottosegretario al Lavoro), Gianfranco Miccichè (Pubblica Amministrazione) e Bruno Archi (viceministro alla Farnesina). Sostituirli non dovrebbe rappresentare un grosso problema per Letta.