Fecondazione dopo la Consulta, Lorenzin: «Non va regolata per decreto». Famiglia cristiana: «Una follia»

Ministro Lorenzin (Cimaglia/LaPresse)
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Aprile 2014, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 15:24
L'introduzione della fecondazione eterologa nel nostro ordinamento un evento complesso che difficilmente potr essere attuato solo mediante decreti. Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine dei lavori degli 'Stati Generali della Salutèe'in merito alla sentenza delal Corte Costituzionale che boccia il divieto di fecondazione eterologa contenuto nella legge 40.



Famiglia cristiana. «Fecondazione selvaggia per tutti»: così Famiglia Cristiana commenta in apertura del suo sito la sentenza della Corte Costituzionale. Il giornale dei Paolini parla anche di «ultima follia italiana», sempre riferendosi alla pronuncia della Consulta «È una sentenza choc» anche se «non giunge inaspettata».



Vendola ,Sel.«Dopo la Corte Europea anche la Corte Costituzionale boccia la crudeltà ideologica della legge 40 e ci dice che Italia deve liberarsi dall'ipocrisia esistente sui diritti delle persone. Servirebbero in questo Paese leggi civili e moderne sui diritti, ma che non si faranno perchè chi volle quelle norme oscurantiste sulla fecondazione oggi è ancora al governo con Renzi, e lo dico per chi se lo fosse dimenticato». Così Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, su twitter dopo la decisione della Corte Costituzionale.



Galan, FI. «Dopo anni di battaglie, giudiziarie, politiche, ideologiche, e soprattutto, umane, questa mattina l'ultimo muro della sciagurata Legge 40 viene a cadere con il più importante dei pronunciamenti per il nostro ordinamento: incostituzionalità del divieto di fecondazione eterologa. Un fatto, un dato, una porta che, finalmente, si apre per centinaia di persone». È il commento del presidente della commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan.



Cirinnà, Pd.«Fin da quando è stata scritta la legge 40 risultava un testo ideologico e per questo è stato smontato pezzo dopo pezzo dalla Consulta che ha sempre riconosciuti i diritti dei tanti cittadini che con coraggio hanno deciso di intraprendere una lunga e doloroso percorso giudiziario. Anche quest'ultima pronuncia era scontata e per fortuna ha riposizionato in Europa. Su questo dovrebbero riflettere e fare autocritica tutti coloro che votando quella legge scelsero per il nostro Paese una deriva integralista». Lo afferma la senatrice del Pd Monica Cirinnà.



Della Vedova, Sc. «Cade oggi, dopo l'ennesima sentenza della Consulta, un altro pezzo di una legge sbagliata, fatta in modo sbagliato e per le ragioni sbagliate. Il tema della procreazione e, più in generale, quello della ricerca scientifica sugli embrioni e sul loro utilizzo per finalità terapeutiche, è un tema certamente sensibile dal punto di vista giuridico e bioetico, ma non è possibile nè ragionevole prevedere una regolamentazione che isoli l'Italia dall'Europa e dal resto del mondo progredito scientificamente». Lo afferma in una nota il sottosegretario agli Esteri e portavoce di Scelta Civica, Benedetto Della Vedova.



Pontificia Accademia per la Vita. La dichiarazione di illegittimità constituzionale del divieto di eterologa «suscita molto sconcerto e gravi perplessità, perchè questo divieto determinava una serie di garanzie soprattutto per il nascituro, a tutela della chiara identità dei genitori, con le relative responsabilità. La possibilità che ci sia una terza figura, spesso maschile, quindi una distinzione tra paternità biologica e una affettiva e sociale nella stessa coppia crea dei problemi». Così monsignor Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA