Trump, Salvini esulta: la rivincita del popolo. Toti: il 4 dicembre tocca a noi, il vento sta cambiando

Trump, Salvini esulta: la rivincita del popolo. Toti: il 4 dicembre tocca a noi, il vento sta cambiando
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Mercoledì 9 Novembre 2016, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 12:02
«Pazzesco. Questa è la deflagrazione di un'epoca. È l'apocalisse dell'informazione, della Tv, dei grandi giornali, degli intellettuali, dei giornalisti. Questo è un VAFFANCULO generale. Trump ha fatto un VDay pazzesco». Così Beppe Grillo sul suo blog dove commenta: «Il mondo è già cambiato. E bisogna interpretare questi segnali. E quelli che lavorano e prendono i soldi per interpretare questi segnali sono morti». 

La vittoria di Donald Trump è «una botta alla globalizzazione» ed «è la rivincita del popolo, del coraggio, dell'orgoglio, dei temi del lavoro e della sicurezza, alla faccia dei banchieri, degli speculatori, dei cantanti, dei giornalisti e dei sondaggisti». Lo ha detto Matteo Salvini a Radio Padania, aggiungendo: «Il popolo batte i poteri forti 3 a 0». 

Per la Lega «è il momento di osare» dopo la Brexit e la vittoria di Trump, ha continuato Salvini a Radio Padania. «A Firenze - ha aggiunto - proporrò alla Lega che sia l'inizio di qualcosa, di una lunga marcia, è veramente una bella giornata contro tutto e contro tutto». Secondo Salvini, si tratta di «andare al di là delle etichette e dei partiti, di Parisi sì o no: a noi tocca tirare la palla in avanti, si è temporeggiato troppo, e chi ci ama ci segua».

«Ha vinto la democrazia americana, ha vinto il popolo americano. Hanno perso la Clinton, Obama, i poteri forti, la finanza speculativa, i giornaloni, le catene televisive, e tutti gli avvelenatori di pozzi della democrazia. Guarda caso lo stesso schieramento di poteri forti e marci che in Italia sostiene Renzi e la sua schiforma costituzionale». Lo scrive in una nota il presidente dei deputati di Fi, Renato Brunetta. «Siamo certi - conclude - che anche in Italia vincerà il popolo e la democrazia. Il 4 dicembre vincerà il No e questo premier mai eletto andrà a casa».

«Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da oggi è politicamente finito, è un dead man walking. Ci ha isolato in Europa contando sull'appoggio forte della presidenza Usa, che ora non avrà più, e in maniera grave e irrituale ha schierato, sbagliando totalmente strategia, l'Italia al fianco della Clinton, creando un danno grave di credibilità e di immagine per le istituzioni del nostro Paese», sostiene ancora Brunetta.

«Ci credevamo in pochi! Gli americani hanno scelto Trump. E il 4 dicembre tocca a noi...! Il vento sta cambiando». Lo scrive su Twitter Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi.

«Donald Trump conquista la clamorosa vittoria alle presidenziali americane. È il popolo che si ribella all'establishment politico, economico e mediatico da troppo tempo asservito agli interessi dei grandi gruppi di potere e sempre più lontano dalle reali esigenze della gente comune». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

«Per dirla in bersanese: la mucca nel corridoio sta bussando alla porta». Lo scrive su Facebook Pierluigi Bersani. «Il voto americano - spiega - parla anche di noi. Nel mondo ripiega la globalizzazione. Si affacciano protezionismi e pensieri aggressivi verso le persone e le merci di fuori. Gli establishment interpretano la fase precedente, in via di superamento. Ovunque, anche in Europa, c'è una nuova destra in formazione. Non è una destra liberista, è una destra della protezione. Se vogliamo impedire che vinca ovunque dobbiamo attrezzare una sinistra larga che  abbandoni le retoriche blairiane delle opportunità, delle flessibilità, delle eccellenze e scelga la strada della protezione sulla base dei propri valori di uguaglianza».

«Mettendo tutti e due i piedi fuori dagli establishment e dentro le periferie sociali, rilanciando i diritti del lavoro e le battaglie di uguaglianza, difendendo i principi di base del welfare universalistico secondo i quali davanti a bisogni fondamentali non ci può essere né povero né ricco. Non c'è da perdere tempo», conclude l'ex segretario Pd.

 
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