Di corsa verso le elezioni, una sola incognita: lo ius soli

Di corsa verso le elezioni, una sola incognita: lo ius soli
di Alberto Gentili
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Lunedì 30 Ottobre 2017, 12:33 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 14:21

Ora che Matteo Renzi se l’è lasciato sfuggire (“si vota a marzo”) è scattata ufficialmente la corsa verso le elezioni di primavera. Data praticamente certa: il 4 marzo. Ciò significa che il Parlamento, con la nuova legge elettorale ormai approvatra, ormai ha i giorni contati e che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presumibilmente scioglierà le Camere tra fine dicembre e inizio gennaio. Prima dell’addio, il Senato e poi la Camera dovranno esaminare e approvare la manovra economica. C’è una sola incognita: varata la legge di bilancio il Senato approverà lo ius soli? Per farlo ci vuole la fiducia, visto che Alternativa popolare di Alfano è contraria a dare il proprio sì e ci sono migliaia di emendamenti che attendono al varco la legge sulla cittadinanza dei bimbi degli immigrati nati in Italia. Il premier Paolo Gentiloni e il ministro dell’InTerno, Marco Minniti, nel week end si sono impegnati formalmente ad approvarla. Ma il segretario del Pd, Matteo Renzi, nel suo discorso a chiusura della conferenza programmatica ha taciuto. Un silenzio che la dice lunga sulla prudenza del leader dem. Ma lo ius soli potrebbe essere utile per creare quell’alleanza larga a sinistra evocata da Gentiloni e ora accettata da Renzi. Insomma, se marcerà il dialogo con Mdp, lo ius soli avrà più possibilità di venire alla luce, se naufragherà probabilmente ne seguirà il destino. 

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