Elezioni, appello #NonSoloMaschi a sinistra, ruolo e leadership a donne

Elezioni, appello #NonSoloMaschi a sinistra, ruolo e leadership a donne
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Domenica 10 Dicembre 2017, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 12:13
«Alle prossime elezioni la sinistra non sprechi l'opportunità di agire una svolta storica affidando finalmente ruolo e leadership alle donne». Lo sostiene un appello intitolato «#NonSoloMaschi», sottoscritto da centinaia di donne, da Palermo all'Alto Adige, prime firmatarie Laura Onofri (se non ora quando? Torino) e Antonella Monastra (ginecologa e attivista per i diritti delle donne Palermo ), assieme a Daniela Del Boca (economista) Luisa Rizzitelli (ass nazionale atlete - assist e rebel network) Serafina Strano (ginecologa guardia medica Trecastagni), Loredana Rotondo (già capo struttura rai e coautrice di processo per stupro), Rita Barbera (direttrice carcere Ucciardone Palermo) Snoq (Se Non Ora Quando? Alto Adige SudTirol).

«Una foto scattata all'assemblea della neonata coalizione »Liberi e Uguali« e ripresa da quasi tutti i quotidiani e il nome stesso declinato al maschile hanno finalmente rappresentato la realtà del nostro Paese, senza infingimenti. Una realtà non ascrivibile solo al neonato partito, ma che pervade tutta la politica italiana (con una sola eccezione: Giorgia Meloni): alle donne, alle ragazze, vengono spesso assegnati ruoli di facciata che sanano solo apparentemente il riequilibrio tra i generi».

«Sembra che i partiti non riescano a capire che non si tratta di un conflitto tra uomini e donne ma della necessità di dare valore e rappresentanza alle tante donne che, quotidianamente con il loro impegno e il loro lavoro danno la possibilità a questo Paese di resistere ad una crisi pesantissima della quale sono tra le vittime più colpite.
Possiamo continuare a dire che le donne non ci sono? No, le donne ci sono eccome, ma si vuole negare loro il diritto di esserci, di essere rappresentate. Serve discontinuità e che bella discontinuità sarebbe una Presidente del Consiglio donna! Sarebbe un atto politico forte. Un messaggio per tante giovani, spesso inconsapevolmente emarginate dai loro compagni o colleghi, in politica e nel lavoro, per il semplice fatto di essere donne; un messaggio di discontinuità necessario e non più rinviabile».
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