Partiti, le promesse alza-debito: un buco che vale decine di miliardi

Partiti, le promesse alza-debito: un buco che vale decine di miliardi
di Andrea Bassi e Luca Cifoni
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Lunedì 19 Febbraio 2018, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 19:30

Sono “scoperti” per decine di miliardi i programmi economici dei partiti che chiedono il voto degli italiani il 4 marzo. Le ricette sono diverse, anche se non mancano punti di contatto. Alcune sono più dettagliate, altre meno: ma per quanto riguarda in particolare le coperture la quantificazione è generalmente piuttosto approssimativa. Nel caso del centro-destra una voce molto importante è la riduzione delle attuali agevolazioni fiscali: viene indicata una cifra anche sovrabbondante, i 175 miliardi stimati come minor gettito tributario a fronte di detrazioni e deduzioni, senza però precisare quali singole voci potranno essere eliminate.

In generale, la prosecuzione della spending e della lotta all’evasione fanno parte del programma di tutti i partiti, ma anche in questo caso le indicazioni sono scarsamente analitiche e anche per questo risultano insufficienti. Un altro filone a cui si fa ricorso è l’allentamento degli attuali vincoli europei di bilancio. Il Pd, che originariamente aveva ipotizzato il ritorno a Maastricht, ovvero lasciar correre il rapporto deficit/Pil fino alla soglia del 3%, ragiona ora su obiettivi “meno ambiziosi” per l’avanzo primario (il saldo di bilancio che non tiene conto degli interessi sul debito pubblico). Molto più vago sul punto il programma di M5S che il 3% si dice intenzionato a superarlo. Ma al di là dei vincoli europei il governo che ci sarà dovrà tenere d’occhio il debito pubblico, sul quale si scaricherebbe il peso delle promesse.

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