Deficit, immigrazione e terremoto: i nodi che il governo deve sciogliere

Deficit, immigrazione e terremoto: i nodi che il governo deve sciogliere
di David Carretta
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Mercoledì 26 Ottobre 2016, 07:53

STRASBURGO Una richiesta di chiarimenti, un ultimatum di 48 ore e tre minacce implicite: rigettare di fatto la manovra chiedendone una nuova versione, togliere all'Italia la flessibilità per il 2016 per riforme ed investimenti ed aprire una procedura per violazione della regola sul debito. È questo in sostanza il contenuto della lettera che la Commissione europea ha indirizzato ieri al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sollevando seri dubbi sulle cifre contenute nel progetto di bilancio per il 2017. Nella missiva firmata dal vicepresidente responsabile per l'Euro, Valdis Dombrovskis, e dal commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, non c'è ancora una richiesta di correzione. Ma lo sforzo dell'Italia per ridurre il suo deficit strutturale il disavanzo al netto del ciclo economico e delle una tantum è considerato insufficiente rispetto agli impegni assunti da Padoan e alle raccomandazioni dell'Ecofin.

DIALOGO COSTRUTTIVO
La volontà di continuare un «dialogo costruttivo» c'è. I tempi sono stretti: a Padoan è stato chiesto di rispondere entro domani sera per permettere alla Commissione di proseguire la sua valutazione. Il dato contestato da Dombrovskis e Moscovici è il saldo netto strutturale, che rischia di peggiorare invece di migliorare dello 0,2% di Pil come promesso in maggio per ottenere la flessibilità. «Una valutazione preliminare» dice la lettera «suggerisce che la modifica pianificata nell'equilibrio strutturale nel 2017 (...) è negativa e ben al di sotto dello 0,6% di Pil o più raccomandato» dall'Ecofin. «Avremmo bisogno di spiegazioni sulla revisione degli obiettivi e il divario sostanziale che emerge rispetto agli impegni assunti la scorsa primavera», scrivono Dombrovskis e Moscovici. Un'attenzione particolare è dedicata alle spese eccezionali per migranti e terremoto. Se la Commissione «ha riconosciuto la natura eccezionale di queste spese in passato», la lettera ricorda che «il trattamento di queste spese eccezionali è basato su specifiche disposizioni del Patto di stabilità e crescita». In altre parole, lo 0,4% di Pil indicato dal governo per Casa Italia e migranti va oltre i margini consentiti dalle regole. Tra le righe della lettera, la Commissione indica che l'Italia non rientra più nella categoria dei paesi «broadly compliant» (che rispetta «in termini generali» il Patto, ndr). La minaccia di togliere la flessibilità è appena velata: la Commissione vuole «valutare se l'Italia rispetta le condizioni sulla base delle quali la flessibilità addizionale era stata concessa per il 2016», dice la lettera. La Commissione ha inviato lettere a 7 paesi per contestare alcuni aspetti del bilancio del prossimo anno. Ma l'Italia, con Cipro e Finlandia, rientra nel gruppo che presenta problemi maggiori, per i quali è indicata esplicitamente la procedura (l'articolo 7 del regolamento 473/2013) che potrebbe portare alla bocciatura. A Spagna e Lituania, che sono senza governo, è stato chiesto di presentare una versione «aggiornata» del bilancio quando sarà installato il nuovo esecutivo. Per Belgio e Portogallo ci sono dubbi minori. Fonti comunitarie comunque minimizzano il significato della lettera: «è un processo normale». La volontà di Jean-Claude Juncker è di non danneggiare Matteo Renzi prima del referendum. Ma «serve uno sforzo da parte dell'Italia», dicono le fonti.