Roma, dalla legittima difesa alla Sanità: altri 88 ddl sono a rischio binario morto

Roma, dalla legittima difesa alla Sanità: altri 88 ddl sono a rischio binario morto
di Antonio Calitri
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Mercoledì 6 Dicembre 2017, 00:05
Avanti con il biotestamento. Ma con il Parlamento che si avvia a chiudere, altre leggi importanti approvate da un solo ramo del Parlamento rischiano concretamente di non vedere più la luce. E se saranno considerate ancora priorità per il Paese, dovranno ricominciare l’iter da zero nella prossima legislatura. 
Sono infatti ben 88 le leggi approvate a metà e che hanno comportato mesi e mesi di lavoro dei parlamentari, del personale, centinaia di riunioni, migliaia di audizioni, lunghe trattative tra partiti, che svaniranno nel nulla. A parte il testo sul fine vita, dunque, in aula già ieri, soltanto qualche altra ha davvero possibilità di passare. Delle 88 leggi sospese, ben 74 sono quelle approvate dalla Camera e ferme a Palazzo Madama, dove la mancanza di una maggioranza compatta ne ha rallentato i lavori o ha fatto optare per l’insabbiamento; 14 invece sono quelle approvate dal Senato e mandate a Montecitorio. Naturalmente non tutti questi testi sono delle priorità, alcune leggi sono superate dagli avvenimenti successivi, ma altre, ad esempio la riforma delle professioni sanitarie, riguarda direttamente milioni di italiani.

E’ ferma alla Camera anche la legge per l’istituzione dell’anno ovidiano e la celebrazione dei duemila anni dalla morte di Ovidio, che ricorre in questo 2017, approvata a Palazzo Madama lo scorso 21 settembre dall’unificazione di due disegni di legge, ma che difficilmente verrà approvato nel 2018 con festeggiamenti retroattivi. In questo caso consola il fatto che lo Stato ha risparmiato i 700 mila euro che prevedeva il testo. Alla Camera però ci sono anche ddl più importanti in attesa, come le norme antiabusivismo che l’aula ha rimandato in commissione lo scorso 17 ottobre 2017, la legge quadro sui diritti delle persone sorde e il prefisso unico nazionale per le telefonate dei call center. 

Poca cosa però, se la si confronta con i 74 testi sospesi che giacciono in Senato. Anche perché tra questi ci sono leggi che stanno a cuore a una buona parte degli italiani a partire da quella sulla tutela degli orfani dei crimini domestici. Circa duemila tra bambini e ragazzi rimasti soli, con un genitore in carcere e l’altro ucciso, che lo scorso marzo era stata approvata all’unanimità alla Camera e che garantirebbe maggiori diritti, assistenza e risarcimenti ai minori evitando la beffa che l’omicida possa ereditare beni o ottenere la reversibilità della pensione della vittima. C’è poi la legge sulla legittima difesa, arrivata a Palazzo Madama lo scorso 4 maggio e rimasta ferma. Stesso destino per la legge sulle telecamere in asili e case di cura, arrivata in Senato nell’ottobre 2016. Ha invece completato l’esame in commissione il testo sulla prevenzione della radicalizzazione jihadista, che sta particolarmente a cuore al ministro Minniti ma che egualmente rischia concretamente di naufragare.
 
VITALIZI
Tra le leggi ferme e che probabilmente non vedranno la luce ci sono quelle che riguardano l’abolizione dei vitalizi, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la riforma dei canoni delle spiagge, i testimoni di giustizia, il nuovo processo civile, lo sviluppo dell’agricoltura biologica e della mobilità della bicicletta. Ha invece buone possibilità di passare il nuovo regolamento del Senato che bocca i cambi di casacca concedendo ai transfughi la sola possibilità di passare al Misto. 
 
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