Scossone dopo Comunali e Brexit:
democrat e grillini sono alla pari

Scossone dopo Comunali e Brexit: democrat e grillini sono alla pari
di Claudio Marincola
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Venerdì 1 Luglio 2016, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 16:07

L’onda lunga si allunga. Prima la spinta emozionale delle amministrative che ha portato ancora in alto i Cinque stelle. Poi l’effetto-Brexit che ha penalizzato i partiti europeisti. Nell’ultimo sondaggio realizzato da Swg tra il 27 e il 29 giugno, il Movimento di Beppe Grillo è al 30,4 contro il 30,7 del Pd. Separati da un nulla, ormai appaiati, un testa a testa, forse il leit motiv dei prossimi mesi e della futura compagna elettorale. 

Il 23 giugno, nell’immediata vigilia del referendum inglese, i democrat erano avanti di pochissimo (+1,3). Solo piccole oscillazioni per le altre forze politiche a conferma che il vento continua a spingere in un’ unica direzione, verso Grillo. Il 40% degli italiani si era espresso contro il remain, percentuale scesa ora al 34%. Ma la spinta anti-europeista è confluita solo nel M5S, orma un grane contenitore di rabbie, delusione e speranze. «L’unica forza in campo in grado di assorbite sia la spinta anti-sistema che le paure degli italiani - è l’analisi di Enzo Risso, direttore di Swg - europeisti e anti europeisti, favorevoli alla moneta unica e contrari, pro-immigrati e favorevoli alle espulsioni». 

Con la trasmutazione dei partiti, scomparsi o in via di estinzione, diventati sempre più delle community of sentiment, le vele del M5S sono destinate a gonfiarsi ancora. Voto anti-casta e anti-corruzione sono al centro delle spinte emozionali che orientano da qualche tempo scelte e umori degli italiani. L’area di governo che alle Europee del 2014 toccò il massimo storico del 46,4% è sceso al 34,8%. 

 

LA TRAPPOLA
Nella sostanziale calma piatta che raffigura la curva dei piccoli partiti, si segnala la leggerissima ripresa di Forza Italia passatanell’arco di una settimana dall’11,7% al 12,1. Solo 4 decimali ma è la prima volta dopo tanto tempo che il partito di Berlusconi inverte la tendenza. Secondo gli analisti la risalita è il frutto di una altra piccola onda emotiva: l’intervento chirurgico al cuore al quale si è sottoposto l’anziano leader azzurro che ha stabilito con una parte del suo vecchio elettorato un rapporto ormai più empatico che politico. Nulla da segnalare o quasi a sinistra dove nessuno raccoglie i frutti del centrismo renziano. Sinistra italiana, Rifondazione e Verdi restano ancorati rispettivamente al 3,9%, 0,7% e allo 0,6%. A dimostrazione che i grillini hanno raccolto nuovi adepti anche in territori fino a ieri inviolabili. Se negli anni ‘70 e ‘ 90 si votava in base ad una spinta ideologica, e negli anni Duemila in base al senso di appartenenza, ora l’orientamento è frutto del sentiment. Epressione di pulsioni emozionale a volte brevissime, last minute, passeggere. 

IL RISCHIO
L’Italicum e le eventuali correzioni in corsa inciderebbero in questo scenario tutto in discesa per i Cinque stelle? «Ora come ora non è possibile dirlo, l’elettorato è troppo umorale per fare previsioni a lungo termine», si fa prudente Risso. Per il quale il fatto nuovo resta la fine del bipolarismo imperfetto e l’inizio del tripolarismo asimmetrico: la capacità di raccogliere simpatie e voti sia dai delusi del centrodestra che dai delusi del centrosinistra. Da forze in contrasto tra loro che continuano a svuotarsi e ad alimentare i serbatoi del M5S. Quanto ancora reggerà l’onda lunga? «Fino a quando - conclude il direttore di Swg - i Cinque Stelle non potranno più fare gli equilibristi e dovranno fare scelte precise».
 

 

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