Morte Ciampi, Salvini choc: «Un traditore dell'Italia». Grasso: «Sciacallo»

Salvini
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Venerdì 16 Settembre 2016, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 16:53
«Al di là del cordoglio» per la morte del Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, «politicamente è stato uno dei traditori dell'Italia e degli italiani, al pari di Napolitano e Prodi». Lo ha detto Matteo Salvini ai microfoni di SkyTg24, commentando la morte del Presidente emerito della Repubblica

«La morte è sempre una brutta notizia, di fronte alla quale si deve preghiera e cordoglio. Politicamente Ciampi si porta sulla coscienza il disastro sulle spalle di 50 milioni italiani», ha sottolineato il leader della Lega. «Politicamente parlando uno dei complici della svendita dell'Italia ai poteri forti». E poi sulla sua pagina Facebook ha rincarato: «Come per tutti, cordoglio e un pensiero alla famiglia. Senza dimenticare però che fu uno dei tanti (da Napolitano a Scalfaro, da Prodi a Monti) a svendere il lavoro, la moneta, i confini e il futuro dell'Italia». 

Non si è fatta attendere la reazione del presidente del Senato Piero Grasso: «Qualsiasi strumentalizzazione, anche a livello politico della sua morte non può non considerarsi alla stregua di un'operazione da sciacallo», ha detto. «Ciampi è stato un grande statista, un grande uomo politico, un grande uomo», ha aggiunto.

Subito dopo sul suo profilo Twitter Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, già presidente della Camera negli anni della presidenza Ciampi, scrive così: «Salvini, poverino, non sa di cosa parla. Non vale la pena rispondergli. #Ciampi».

Il capogruppo dem al Senato Luigi Zanda, annuncia «un esposto alla procura della Repubblica, perché valuti tutti i possibili riflessi penali delle affermazioni di Salvini nei confronti di Ciampi, Napolitano, Prodi e Monti. Le sue parole sono miserevoli e inaccettabili». Per la senatrice del Pd Maria Spilabotte, il leader della Lega è «un avvoltoio della politica, un politico inutile per l'Italia». Emanuele Fiano: «Con Salvini non c'è limite al peggio, si vergogni». Per Valeria Fedeli «l'aria di Pontida fa male a Salvini».

Il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in commissione Giustizia, non ha dubbi: «Salvini è andato fuori sia da qualunque senso di umanità che di rispetto delle istituzioni». Anche sul fronte del centrodestra arriva una bocciatura senza riserve alle parole del segretario del Carroccio. A cominciare da Forza Italia, storico alleato della Lega. «Salvini? Un leader non parla così. Non essere ipocriti non significa essere a tutti i costi inopportuni», avverte il senatore azzurro Francesco Giro.

«Sono dispiaciuto della scomparsa di Ciampi, cui mi accomunavano le origini livornesi. Non si può dimenticare che è stato l'ultimo presidente della Repubblica scelto e votato di comune accordo da destra e sinistra», ricorda il senatore di Fi, Altero Matteoli. «Ciampi è stato un uomo che ha illuminato le istituzioni e un grande servitore dello Stato», scrive la deputata Daniela Santanchè. «Le alterne vicende politiche, che si susseguirono durante il suo settennato e di cui fu protagonista, non ci impediscono di ricordarlo con il dovuto rispetto», sottolinea il capogruppo al Senato, Paolo Romani.

Critico, invece, è Maurizio Gasparri ma con toni e accenti del tutto diversi da quelli usati da Salvini: «Esprimo cordoglio per la scomparsa di Ciampi. Resta il rammarico per il suo mancato contributo di verità sulla cancellazione del carcere duro a centinaia di mafiosi, deciso dal suo governo nella drammatica stagione '93-'94. Anche in anni in cui la sua salute lo consentiva, non c'è stata la chiarezza che sarebbe stata indispensabile».

«L'uscita infelice di Salvini sul presidente Ciampi non dà merito alla storia della Lega Nord e allo stesso Matteo che conosco bene», sottolinea Maurizio Lupi, capogruppo di Area Popolare alla Camera. «Le parole di Salvini sono l'ennesimo segno della sua cifra morale e politica.
Poveraccio», denuncia Nicola Fratoianni dell'esecutivo nazionale di Sinistra Italiana. Per Lorenzo Dellai «Salvini ha insultato la sua memoria definendolo un traditore, come Giorgio Napolitano. Dal suo punto di vista si può ben capire. L'unica cosa che servitori della Repubblica come Ciampi e Napolitano hanno tradito è proprio l'aspettativa di chi aveva cinicamente scommesso sul naufragio del nostro Paese e delle sue istituzioni democratiche». «Salvini, poverino, non sa di cosa parla. Non vale la pena rispondergli», scrive su twitter Pier Ferdinando Casini.
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