Camorra, chiesto l'arresto per il deputato FI Luigi Cesaro. I pm contestano il concorso esterno

Camorra, chiesto l'arresto per il deputato FI Luigi Cesaro. I pm contestano il concorso esterno
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Mercoledì 23 Luglio 2014, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 13:20

Una richiesta di arresto nei confronti del deputato Forza Italia, Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia di Napoli, è stata inviata alla Camera dei Deputati dalla Dda di Napoli. Cesaro è al centro di un'inchiesta su presunte irregolarità nella concessione di appalti del Comune di Lusciano (Caserta) a ditte legate al clan dei Casalesi.

Nell'inchiesta l'ex consigliere regionale della Campania dell'Udeur Nicola Ferraro, e Raffaele e Aniello Cesaro, fratelli del deputato, sono stati arrestati stamani dai Carabinieri.

Le persone arrestate sono in tutto sette; per altri sette indagati il gip ha rigettato le richieste dei pm per carenza di attuali esigenze cautelari.

Cesaro: chiederò alla Camera di dire sì all'arresto. «Grande è la mia amarezza di fronte ad un'accusa ingiusta - dice Luigi Cesaro- Come già anticipato, chiederò che la Camera autorizzi rapidamente l'esecuzione del provvedimento, sia perché ritengo giusto che io venga trattato come un comune cittadino, sia perché, finalmente, potrò uscire da un incubo che mi accompagna da anni».

Il gip del Tribunale di Napoli ha accolto la richiesta di arresto della Dda di Napoli per Cesaro, al termine delle indagini coordinate dall'aggiunto Giuseppe Borrelli e dai pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Cesare Sirignano, a distanza di diversi mesi dalle conclusioni investigative.

Per Cesaro i pm ipotizzano i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d'asta. Al centro dell'inchiesta un incontro del 2004, nel quale, secondo l'accusa, Cesaro e l'ex boss del clan dei Casalesi Luigi Guida si accordarono per assegnare l'appalto sul Piano di Insediamento Produttivo di Lusciano (Caserta).

Di quell'incontro, oltre all'ex reggente della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi Luigi Guida, oggi collaboratore di giustizia, parla anche un altro pentito di camorra, Gaetano Vassallo. Quest'ultimo riferisce di avere incontrato Cesaro, che conosceva molto bene per motivi politici, e subito dopo quell'incontro, di averlo chiamato per nome, in un'altra circostanza, provocando tuttavia l'imbarazzo del deputato.

Stando all'ex boss dei casalesi, due appalti vennero assegnati alle aziende della famiglia Cesaro su pressioni del clan Bidognetti, grazie alla complicità di soggetti politici (tra cui Ferraro) e a pezzi del comune locale.

Difeso dal penalista Vincenzo Maiello, Cesaro aveva detto pochi giorni fa di essere disponibile a rinunciare allo scudo della immunità parlamentare.