Centrodestra/ Piano da dieci punti di Pil, tagli e condoni per finanziarlo

Centrodestra/ Piano da dieci punti di Pil, tagli e condoni per finanziarlo
di Andrea Bassi e Luca Cifoni
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Lunedì 19 Febbraio 2018, 00:00
La principale proposta elettorale del centrodestra è la flat tax, l’aliquota unica per tutti i redditi. Forza Italia e Lega ne hanno due versioni diverse: la prima propone una “tassa piatta” al 23%, la seconda al 15%. Il costo della proposta del partito guidato da Silvio Berlusconi, secondo alcune simulazioni, è di circa 65 miliardi di euro. E questo al netto già di alcune coperture individuate: l’abolizione degli 80 euro per i redditi fino a 26 mila euro introdotta dal governo Renzi (vale circa 10 miliardi), e della cancellazione di tutte le detrazioni fiscali sui redditi da lavoro, da attività autonome e da pensioni, che valgono più di 30 miliardi.

La restante parte delle coperture dovrebbe arrivare dallo shock positivo che l’abbattimento delle tasse avrebbe sull’economia: più crescita, più consumi, più gettito fiscale, minore evasione. Siccome però le regole Eurostat non consentono di coprire misure di spesa con future entrate, e considerando anche che dall’entrata in vigore di una riforma del genere fino alla produzione dei suoi effetti passerebbe qualche anno, il centrodestra propone una «pace fiscale», una maxi sanatoria per chiudere tutte le liti con il Fisco e finanziare con il gettito la riforma. Che nella versione della Lega avrebbe un costo più alto, di circa 90 miliardi di euro.

La flat tax, tuttavia, è solo una delle proposte che drenano risorse. Vanno aggiunti anche il reddito di dignità da mille euro al mese, l’aumento delle pensioni minime, sempre a mille euro, l’azzeramento della legge Fornero, l’eliminazione dell’Irap, l’abolizione del bollo auto e altre proposte minori. Secondo alcune stime, nel complesso, il programma del centrodestra, se attuato per intero, avrebbe un costo che potrebbe oscillare tra i 160 e i 300 miliardi di euro a seconda di come vengono declinati i provvedimenti. In pratica da 10 a 20 punti di prodotto interno lordo. 
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