Caos Raggi a Roma, Pizzarotti: «Vertici M5S ignari di tutto? Non è credibile. Il direttorio lasci, il Movimento si scuota»

Caos Raggi a Roma, Pizzarotti: «Vertici M5S ignari di tutto? Non è credibile. Il direttorio lasci, il Movimento si scuota»
di Stefania Piras
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 7 Settembre 2016, 07:58
ROMA Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, con lei e con la Raggi due pesi e due misure?
«È un dato di fatto che ci siano due pesi e due misure. Se prima con Nogarin hanno accampato delle giustificazioni dicendo che era una situazione diversa, ora è chiaro che non è così.  Ma non è che io adesso chieda l' espulsione di Raggi, non faccio come loro. Ripeto quello che ho sempre detto: che serve avere delle regole per spiegare come ci si comporta in caso ci sia un eletto del M5S indagato, e con l'avviso, e con richiesta alla Procura ex 335. E invece, si stanno improvvisando ogni volta soluzioni diverse. Non è chiaro cosa bisogna fare».

Deficit di trasparenza, così Raggi  motivò la sua sospensione. Che effetto fa riascoltare quelle dichiarazioni?
«Me lo ricordo. L'ho rivisto quel video e do lo stesso giudizio che ne diedi all'epoca. Le parole di Raggi sono state dettate dall'ingenuitá e dall'inesperienza. È stata consigliata male».

Da chi?
«Erano parole da campagna elettorale, quando non pensava minimamente al fatto che esistono gli avvisi di garanzia e che semplicemente bisogna capire come gestirli. Ora si sarà resa conto di essere stata palesemente consigiata male. Le avranno detto di dire così e di seguire la linea».
 
Ha sentito Raggi?
«No, non ho il numero. Ma io ho anche cercato di contattarla perché prima che si esprimesse sul mio avviso di garanzia aveva già parlato di Parma, dell'inceneritore e volevo parlarci direttamente. Ho chiesto ad  alcuni parlamentari di mettermi in contatto con lei ma alla fine non hanno fatto da tramite. Noi volevamo aiutarla, ma tutte le nostre disponibilità sono andate a vuoto. È un peccato».

Di chi è la responsabilità politica di quello che è successo? «Del direttorio. Si è dimostrato inadeguato. Non è colpa del sindaco. Per questo chiedo le dimissioni di tutto il direttorio».

Il direttorio non ha saputo gestire la situazione di Roma?
«Non solo, non ha saputo gestire anche Parma, Gela e Quarto. È l'ennesima gestione fallimentare, segno che evidentemente non sono all'altezza. Roma, era prevedibile che avrebbe portato delle difficoltà in scala proporzionale alla città, anche per il pregresso che ha. Ma la colpa qui non è di persone esterne, si sono fatte scelte che potevano essere evitate».

Per esempio?
«Le nomine. Devi condividerle con i consiglieri. Quando abbiamo scelto certe figure qui ricordo che i consiglieri facevano i colloqui, io intervenivo prima e poi alla fine decidevo».

Il responsabile Enti locali Di Maio come ne esce?
«Non poteva non sapere. Tutta l'estate sono stati vicini lui e Raggi, lui l'ha supportata, l'ha difesa dagli attacchi, sempre. E allora, Raggi ha detto dell'avviso di garanzia a Taverna e non a Di Maio? No, non è credibile. Su questo dovrebbero dare delle spiegazioni, in generale, e poi sul perché hanno deciso di non dirlo prima. È una scelta legittima, intendiamoci, ma va spiegata».

Le dimissioni del direttorio in cosa aiuterebbero?
«Prima di tutto si resetta un organo che non ha regole di elezione, durata, sostituzione e funzioni. Era nato nel dicembre 2014, spuntato dal nulla. Ma alla lunga quest'organo non ha saputo trovare soluzioni di fronte ai problemi. Tante persone si chiedono quanto dura il loro mandato. Ed è grave non saperlo dopo due anni».

Senza direttorio con chi è giusto aprire una riflessione ora?
«Con tutto il M5S in generale che siano attivisti ed eletti, e con lo stesso Grillo. Dovrebbe esporsi. È un anno che non lo fa. E non può non farlo ora che siamo in migliaia. Deve intervenire e non può farlo solo con un post sul blog. Ci vorrebbe un'adunata generale».

Ma chi dovrebbe convocarla?
«Grillo ma non solo lui, anche i parlamentari che stanno a Roma. Non è normale che sia tutto lasciato in balia degli eventi. Faccio un esempio: il regolamento, che fine ha fatto? È finito nel dimenticatoio. Un movimento che ha il 30% non può permettere che succedano queste cose».

Lei convocherebbe pubblicamente gli attivisti?
«Al momento non è previsto».

Non lo esclude?
«Non è un tema all'ordine del giorno».

Quindi non lo esclude. Andrà a Italia 5 stelle?
«No, in quei giorni sono in viaggio istituzionale. E poi Parma non è stata invitata».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA