Caos leggi, settecento norme bloccate: l'Anac diventa supplente

Caos leggi, settecento norme bloccate: l'Anac diventa supplente
di Michele Di Branco
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Domenica 13 Agosto 2017, 10:28
Le cronache parlamentari di questa legislatura ormai al crepuscolo raccontano che il più faticoso dei provvedimenti è stato il comma 54, articolo 1, della legge di Stabilità 2014 che riguardava la Definizione delle misure per favorire i processi di crescita dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi sottoposti alla vigilanza della Banca d'Italia. Forse proprio la complessa articolazione del titolo ha confuso i tecnici dei quattro ministeri che ci hanno lavorato sopra impiegando la bellezza di tre anni prima di emanare il parere positivo che serviva per l'ok definitivo.

LA PALUDE BUROCRATICA
«Fatta la legge, trovato l'inganno», recita un vecchio detto popolare che, evidentemente, non si riferisce solo all'abilità dei cittadini di eludere leggi poco sgradite. Ma anche alla lentezza, talvolta voluta, delle tecnocrazie, delle burocrazie, degli uffici statali e, ovviamente, di governo e Parlamento, capaci di impaludare le leggi. E' cronaca di queste ore, ad esempio, che il Consiglio di Stato avrebbe finalmente dato il proprio autorevole parere sull'Ape, la riforma previdenziale voluta dal governo per consentire a chi è prossimo alla pensione di andare a riposo in anticipo prendendo un prestito dalla banca.

Ebbene, da più di 6 mesi i sindacati friggono per capire come saranno costruiti i decreti attuativi. E tra un rimpallo e l'altro, l'operazione che sarebbe dovuta scattare a maggio sarà rinviata, se tutto fila liscio, a inizio autunno. Con buona pace dei circa 300 mila lavoratori in attesa che hanno già fatto domanda. Le statistiche dicono che sarebbero ancora 700 le leggi in sospeso prese in ostaggio da organi giurisdizionali, dicasteri o commissioni parlamentari.

Tra queste non c'è più, per fortuna, l'atteso Dpcm in sospeso da oltre un anno (era nella legge di Bilancio 2016), ovvero l'aggiornamento dell'elenco dei Livelli minimi di assistenza (i Lea), che ha un impatto importantissimo sulla salute di milioni di malati.

L'elenco è stato finalmente aggiornato ma a lungo la sanità italiana ha vagato senza una bussola precisa riguardo alle prestazioni da garantire agli italiani. Gratuite, a pagamento, parzialmente esenti? E chi lo sa? Un'altra norma importante, che riguardava molti dipendenti pubblici, è la definizione precisa delle amministrazioni statali «verso le quali è consentito il transito del personale del Corpo forestale dello Stato, accorpato ai Carabinieri, e la definizione dei criteri da applicare alle procedure di mobilità». Per un anno i forestali in esubero inglobati nell'Arma hanno vagabondato in attesa di capire dove sarebbero finiti.

CULT
Un cult tra i provvedimenti rimasti a lungo incerti di questa legislatura è stato quello delle regole per risarcire i risparmiatori vittime del crac di Banca Etruria e di altri tre istituti di credito (autunno 2016) che avevano ingannato i propri correntisti attraverso obbligazioni ad alto rischio. Ci sono voluti 4 mesi, dopo la decisione del governo di procedere con il rimborso forfettario fino all'80% di quanto perduto, perché la presidenza del Consiglio dei ministri emanasse il decreto di assegnazione della procedura arbitrale all'Anac di Raffaele Cantone. A proposito dell'Anticorruzione, è chiamata sempre più spesso a svolgere funzioni di supplenza.

C'è voluto oltre un anno dopo il via libera alla legge anche perché il ministero delle Infrastrutture licenziasse i decreti attuativi necessari per dare il via libera all'importantissimo Codice appalti. E nel vuoto pneumatico causato dall'attesa, l'Anac ha dovuto barcamenarsi per non cadere gestendo le sue funzioni pro tempore in maniera accorta. Memorabile anche il caso dei 500 euro del bonus cultura della legge di Stabilità 2016.

Sei mesi di tempo per fare il decreto attuativo e stabilire con precisione quali attività gratuite potevano essere praticate dagli studenti. E' andata molto peggio con il decreto attuativo (previsto nella legge sulla green economy, gennaio 2016) per dare piena attuazione alla misura che serve per bonificare le imprese dall'amianto, attraverso un credito d'imposta del 50%. C'erano tre mesi di tempo per sbrigare la questione: il decreto non è mai arrivato.

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