Renzi al vertice con Merkel e Hollande «L'Europa va avanti»

Renzi al vertice con Merkel e Hollande «L'Europa va avanti»
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Martedì 23 Agosto 2016, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 08:59

dal nostro inviato Alberto Gentili
VENTOTENE - «C'è un'Europa che non si scoraggia e non si tira indietro davanti al terrorismo e alla Brexit. L'Europa non è finita con l'uscita della Gran Bretagna». L'isola di Ventotene alle spalle e Angela Merkel e François Hollande accanto, Matteo Renzi scandisce il suo credo europeista. Promette, dopo aver reso omaggio alla tomba di Altiero Spinelli insieme alla cancelliera tedesca e al presidente francese, di voler «scrivere una nuova pagina d'Europa» rilanciando l'Unione. Su quattro pilastri: sicurezza e difesa comuni; un piano per bloccare in Africa i flussi migratori; spinta alla crescita economica e un progetto per l'occupazione giovanile e il servizio civile europeo.

Certo, Germania, Francia e Italia non sono l'Unione. Non rappresentano tutti e Ventisette gli Stati superstiti. Tant'è, che i tre leader fanno spesso riferimento al vertice informale del 16 settembre a Bratislava (il primo senza Londra). Ma a bordo della Garibaldi si offrono come avanguardia per il rilancio dell'Unione: «Oggi qui sappiano qual è in nostro compito», sillaba la Merkel, «e il nostro compito è garantire un futuro all'Unione».

FUTURO DI COESIONE
E Hollande: «Non vogliamo decidere per gli altri Stati, ma il nostro ruolo di grandi Paesi ci spinge a impegnarci per condurre l'Europa verso un futuro di unità e coesione, scoraggiando egoismi e frammentazione». Insomma, va assolutamente scongiurato il contagio della Brexit.

Il primo step, anche per rispondere al senso d'insicurezza che serpeggia nel continente a causa dell'offensiva terroristica, è lanciare una cooperazione rafforzata nel settore della difesa e della sicurezza. Un tema caro a Hollande e ora sostenuto anche da Merkel e Renzi. Così la cancelliera propone di «migliorare la collaborazione e lo scambio di informazioni tra intelligence». Renzi suggerisce «un'integrazione maggiore delle industrie della difesa e la collaborazione tra gli 007». Hollande mette a verbale: «Nell'area di Schengen va coordinata e rafforzata la lotta al terrorismo con lo scambio di dati e schedature e bloccando la propaganda jihadista sul web».

A braccetto a questo progetto di integrazione, va il contenimento dei flussi migratori. Da qui a un anno Francia e Germania andranno alle elezioni e l'imperativo della cancelliera e del presidente francese, per tentare di frenare l'ascesa dei partiti populisti e xenofobi, è quello di limitare sbarchi e arrivi di migranti. Per questo i due chiedono la piena attuazione del migration compact, il piano presentato da Renzi per stringere accordi con i Paesi africani. In estrema sintesi: fondi per lo sviluppo agli Stati che si impegnano a filtrare e a rimpatriare i migranti economici.

In più, tra la breve visita a Ventotene e la cena sulla Garibaldi, i tre leader hanno deciso di rendere immediatamente operativa la guardia di frontiera comune. E, su richiesta italiana, la Merkel si sarebbe impegnata a fare pressioni sui Paesi dell'ex Europa dell'Est ad accogliere la loro quota di profughi.
Ben più sfumato e complesso il capitolo dedicato alla crescita. Qui Hollande si è rivelato (come da programma) il miglior alleato di Renzi. I due leader, infatti, devono fare i conti con brutti dati di bilancio e con uno sviluppo balbettante. Ma la cancelliera continua a predicare il rispetto dei parametri, riproponendo quell'austerità giudicata dal premier italiano un freno alla crescita. Così, il triunvirato se la cava con formule vaghe e neutre, come la richiesta di una verifica e di una implementazione del piano Juncker per lo sviluppo. E con tante belle parole, in una scenografia mozzafiato: le isole di Ventotene e Santo Stefano sullo sfondo, la luce del tramonto. Per Santo Stefano, in particolare, arriva da renzi l'annuncio della trasformazione dello spettacolare carcere in disuso in un campus universitario per giovani europei. «Nessuno di noi pensa che i problemi possano essere risolti con uno schiocco di dita», dice Renzi chiudendo la conferenza stampa sul ponte della Garibaldi, «ma l'Europa è la soluzione e non il problema come dicono gli euroscettici. E noi non ci faremo scoraggiare dalla Brexit».