Berlusconi vola al Ppe per rassicurare l'Europa. Lazio, lo stop di Salvini

Berlusconi vola al Ppe per rassicurare l'Europa. Lazio, lo stop di Salvini
di Mario Ajello
4 Minuti di Lettura
Lunedì 22 Gennaio 2018, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Non si sblocca la candidatura a presidente del Lazio per il centrodestra. Il sondaggio Emg, istituto di Masia, che ieri Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno esaminato doveva risolvere la grana che sta impensierendo i leader del centrodestra e che sembra un bis delle divisioni e delle tensioni che si svolsero per la scelta, rivelatasi perdente, del candidato sindaco di Roma. Insomma, se uno dei tre nomi sondati - Gasparri, Rampelli, Pirozzi - avesse staccato nettamente gli altri, forse quei numeri avrebbero deciso il candidato.

TUTTO DA RIFARE
Invece, i tre sono risultati quasi appaiati, con leggerissima prevalenza di Gasparri, poi Rampelli e poi Pirozzi. Ma senza grandi differenze. Il 30 per cento il primo, il 28 il secondo e il 27 il terzo. E quanto ai risultati politici per la Regione, il report assegna a Zingaretti la vittoria con il 40 per cento. Nessuno, neanche la grillina Lombardi parrebbe in grado di contendere la Pisana al governatore uscente.

E dunque è tutto da rifare. Compreso il vertice Berlusconi-Meloni-Salvini per decidere l'uomo giusto. I leader, che ormai hanno fretta, si vedranno per risolvere la grana nei prossimi giorni. Intanto però, Berlusconi farà un tour di due giorni a Bruxelles, da oggi, con un duplice obiettivo: rassicurare i vertici europei e quelli del Ppe sulle intenzioni del centrodestra, nel caso di vittoria elettorale e poi mandare un segnale chiaro anche ai suoi alleati su chi sia il regista della coalizione.

Prima una riunione con il presidente della commissione Ue, Jean Cloude Junker e il presidente del Parlamento Antonio Tajani. Poi un faccia a faccia con Michel Barnier, responsabile dei negoziati sulla Brexit e, infine, una serie di colloqui con tutto il vertice del partito popolare europeo. Insomma, che l'ex premier abbia intenzione di giocare con l'Europa la carta della rassicurazione contro il rischio dell' avanzata del populismo M5s è chiaro, ma il viaggio serve al leader di Forza Italia per puntellare il primato della sua leadership e mandare un segnale chiaro sulla collocazione della coalizione.

GROSSE KOALITION
Il tema del dopo elezioni sarà probabilmente uno degli argomenti su cui i vertici di Bruxelles chiederanno lumi, e chissà se Silvio ora che la Grosse Koalition sembra varata in Germania si sbilancerà su eventuali larghe intese, che in Europa sono ipotesi gradita. Per Lega e FdI al contrario l'unica strada possibile è quella del ritorno alle urne con l'unica concessione di modificare la legge elettorale a patto che sia chiaro sin dall'inizio il tempo limite per provare a cambiare il Rosatellum. Non solo, per evitare voltagabbana Meloni chiede che tutti i candidati del centrodestra «firmino un vincolo di mandato». Un impegno formale a non cambiare casacca in attesa, spiega Meloni «che la norma venga inserita nella Costituzione come prevede il programma del centrodestra».

Con Salvini, anche sul Lazio, non tutto sembra filare liscio. Il leader leghista (che ieri ha replicato alle accuse di Massimo D'Alema: «Preoccupato per la deriva neofascista della Lega? Oltre a produrre vino, forse ne beve tanto...») non ha visto l'ultimo sondaggio, è molto arrabbiato per il tempo che si sta perdendo. E vorrebbe chiudere su Pirozzi. Senza naturalmente rinunciare al leghista Fedriga candidato governatore in Friuli. E comunque teme che la candidatura Rampelli finisca per trascinare anche alle,politiche Fratelli d'Italia a discapito del Carroccio.
Anche Meloni è stanca di «tutto questo tempo perso». Considera, dopo il sondaggio considerato positivo su Rampelli, che su di lui si debba chiudere l'accordo. Secondo questo ragionamento: Pirozzi non potrà essere anche perché i suoi atteggiamenti personalistici e le impuntature si stanno rivelando un problemone, mentre Gasparri non ha il gradimento di una parte di FI.

E Berlusconi? Ha messo la testa in ritardo sul caso Lazio, una partita che non lo ha appassionato. Ora ha fretta di chiudere ma non sa come. Sembra sempre più convinto di convergere su Rampelli - magari in tandem con un moderato di Forza Italia - ma non ha ancora scartato l'ipotesi Gasparri.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA