Berlusconi non fa saltare il Patto del Nazareno e mette Salvini in concorrenza con Fitto

Berlusconi non fa saltare il Patto del Nazareno e mette Salvini in concorrenza con Fitto
di Marco Conti
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Martedì 25 Novembre 2014, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 20:59
Berlusconi non fa saltare il Patto del Nazareno anche dopo il disastroso risultato elettorale e non cerca il voto anticipato. Ed era ovvio. Come è anche ovvio, o meglio noto, che il Cavaliere ha gli innamoramenti facili.



Durante l'ufficio di presidenza di Forza Italia, si è sperticato nel lodare il leader del Carroccio Matteo Salvini che sino a pochi giorni fa definiva "un demagogo", mentre oggi lo ha definito un "goleador".



Essendo un tipo molto pragmatico, il Cavaliere, visti i risultati della Lega in Emilia Romagna, ha mutato opinione? Possibile e non sarebbe la prima volta visto che di potenziali leader del centrodestra e successori del Cavaliere, ne abbiamo raccontati e visti tanti.



L'alloro posto sulla testa del segretario della Lega nasconde però, e neppure troppo bene, un altro obiettivo. Ovvero rendere a Raffaele Fitto ancor più complicata la battaglia per chiedere un'alternativa di leadership del centrodestra.



Impegnato al parlamento europeo di Strasburgo per delle votazioni, l'ex ministro pugliese oggi non c'era alla riunione. Giovedì rientrerà a Roma per partecipare all'ufficio di presidenza e si troverà pronto un potenziale leader del centrodestra: Matteo Salvini, appunto. Un leader già sperimentato sul campo e comunque pronto a partecipare alle primarie del centrodestra che lo stesso Fitto chiede da tempo.



In attesa di vedere quanto reggerà l'innamoramento del Cavaliere, si constata che Berlusconi sta attuando la strategia di sempre. Quella che gli ha permesso sinora di restare unico punto di riferimento dell'intero centrodestra. La strategia del "tutti dentro, tanto solo io rappresento l'unico punto di mediazione". Il "regista", appunto, ruolo che sempre oggi si è ritagliato. Una tattica inclusiva che arriva sino ad Angelino Alfano al quale l'ex premier ieri ha riaperto le braccia e che, tirate le somme, riporterà sempre il Cavaliere al centro della scena. Infatti se Salvini è indigesto a Fitto e a tutto il Ncd anche per le sue posizioni anti-euro, il rientro di Alfano è indigesto a buona parte di FI. Quindi ad Alfano non

va bene Salvini, a Fitto non piace il leader della Lega e detesta anche il segretario del Ncd.



Rancori e tensioni difficili da sbrogliare anche per Berlusconi al quale però non fa difetto la fantasia. Nel '94 vinse le elezioni mettendo in piedi due alleanze diverse, al Nord con la Lega e al sud con la destra.