Europee, Berlusconi verso il recupero dei colonnelli e accordo con La Destra

Silvio Berlusconi
di Mario Ajello
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Sabato 29 Marzo 2014, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 17:06
Avanti dinosauri. Avanti parenti. Le liste di Forza Italia saranno un po’ cos, all’insegna del lancio verso Strasburgo di pantere grigie del calibro di Francesco Storace - che è la new-old-entry nella squadra di Forza Italia dove avrà un diritto di tribuna e a cui promette di portare voti personali e della Destra - e dell’esordio da eurocandidati in pectore di figure familiari su cui l’ex Cavaliere punta tanto per svecchiare il partito e che per ora si riassumono in una mentre si attende lo scioglimento dell’enigma Barbara («E’ tosta come me e stronza come la madre», ossia Veronica è il giudizio attribuito all’ex Cavaliere). Il parente per ora prescelto come aspirante parlamentare europeo è Edoardo Sylos Labini, marito di Luna che è la nipote di Silvio e la figlia di Paolo. L’annessione a sorpresa di Sylos Labini (professione attore) tra i maggiorenti del partito, è stato infatti inserito nel comitato di presidenza azzurro, rappresenta il primo passo a cui dovrebbe seguire l’inclusione nella lista azzurra per le consultazioni del 25 maggio. C’è da chiedersi come mai Berlusconi ricorra ai dinosauri e si rivolga ai parenti. La spiegazione l’ha data in qualche modo lo stesso ex Cavaliere l’altro giorno alla riunione a Palazzo Grazioli, quando ha raccontato con aria grave e preoccupata questa storia. «Io ho fatto e sto facendo molte richieste a imprenditori, a personaggi pubblici, a persone che si sono distinte nel proprio lavoro - svela il leader di Forza Italia - ma tutti hanno risposto alla mia offerta di candidatura alla stessa maniera: Presidente, sono lusingato dalla proposta, mi ci faccia pensare per dieci giorni e poi le dirò. Dopo dieci giorni, ognuno di loro mi risponde alla medesima maniera: no, grazie, sarebbe un’avventura bellissima ma in questo momento non me la sento».



LA CACCIA

Dunque, mentre la caccia alle novità si rivela terribilmente faticosa, l’usato sicuro torna di moda. Ieri Berlusconi ha inviato una lettera al comitato centrale della Destra di Storace che oggi si riunirà e ha chiesto loro: «Tornate alleati di Forza Italia». La proposta verrà valutata, e intanto - così si racconta tra gli azzurri che sanno - la lunga trattativa tra Berlusconi e Storace su una possibile candidatura di quest’ultimo all’interno delle liste azzurre si sarebbe chiusa. E Storace, con i suoi voti e le sue preferenze, correrà nella squadra forzista per Strasburgo nel collegio laziale, dove il capolista è Tajani.

La questione Fitto è risolta: ha vinto lui e correrà per le Europee come capolista del Sud (Luigi Cesaro, detto Giggino ’a purpetta, ex consentiniano carico di voti sarà tra i big in gara nella stessa circoscrizione dove Cosentino minacciava fuoco e fiamme contro Forza Italia a trazione Pascale ma ora si sta placando). Il caso Scajola è chiuso con un no - niente posto in lista per lui - anche se nel ritorno dei dinosauri forse non avrebbe sfigurato il leader di Imperia. Il sardo Salvatore Cicu è in procinto di adottare il lodo Fitto (candidatura europea e dimissioni da deputato) mentre in molti altri casi si registra una retromarcia. Svariati parlamentari azzurri, per garantirsi cinque anni pieni a Strasburgo e sfuggire all’indefinitezza della legislatura italiana, premevano su Berlusconi per farsi candidare in Europa. Ma pensandoci bene - servono molte preferenze personali e spesso gli azzurri hanno soltanto i voti di Silvio - hanno deciso di soprassedere. Anche per un fatto di soldi.



SOLDI

In ogni circoscrizione, in media, il singolo candidato non può spendere più di 170.000 euro che comunque non sono pochi. In ogni caso, la paura che si vada alle urne e non si venga ricandidati spingerà i parlamentari forzisti a non dare troppa battaglia a Renzi - anche se l’ex Cavaliere ha scelto la linea del «niente sconti» - il cui governo è per loro garanzia di sopravvivenza. Il vero pensiero di Berlusconi però è un altro: «Il 10 aprile mi mettono in galera». E non aggiunge più, perchè ha perso la sua proverbiale ironia: «Voi dovrete portarmi le arance in cella».
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